Il dato più rilevante: Chega e i socialisti ottengono lo stesso numero di seggi. Si prospetta l’ennesimo Governo di minoranza, partita la caccia ai voti in Parlamento
La chiamata al voto, in Portogallo, non spazza i dubbi, anzi. Domenica 18 maggio il Paese è tornato a elezioni anticipate per la terza volta in tre anni, senza trovare una maggioranza nemmeno questa volta. Ad aggiudicarsi la vittoria, seppur zoppa, è ancora Luìs Montenegro dell’Alleanza Democratica. Il Partito di Governo uscente, di centrodestra, si attesta primo al 32,7% e conquista ben 9 seggi in più rispetto all’anno scorso, fermandosi comunque a 89: troppo pochi rispetto ai 116 necessari per controllare il Parlamento.

Il contesto: approfondisci la situazione politica in Portogallo
Il dato più sconvolgente di questa tornata è però un altro: il Partito Socialista (PSD) e l’estrema destra di Chega hanno ottenuto lo stesso numero di seggi, 58. I primi perdono infatti ben 29 deputati, fermandosi al 23% – una débacle che ha immediatamente fatto scattare le dimissioni del leader Pedro Nuno Santos. Il Partito di Andrè Ventura di contro raggiunge il 22%.

Al momento resterebbe comunque scongiurata l’ipotesi che gli estremisti di Chega possano entrare al Governo: Montenegro ha sempre smentito la possibilità di un Esecutivo insieme a Ventura, e potrebbe anche chiedere i voti mancanti ai liberali di IL (Iniziativa Liberale) che con il 5,5% hanno ottenuto 9 seggi. Mancherebbero ancora, a quel punto, 18 voti per la maggioranza assoluta. Il timore è che Alleanza Democratica dovrà reperire di volta in volta i consensi, come del resto è successo negli ultimi anni, tutti segnati da Esecutivi di minoranza.
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Il Governo uscente, durato poco meno di un anno, si poggiava sugli 80 seggi dell’Alleanza Democratica, con l’appoggio esterno del PSD che pur non rientrando nella maggioranza forniva il suo supporto alle singole proposte.

Nel delicato processo di formazione delle prossime alleanze, molto dipenderà dal PSD che, a differenza di quanto possa suggerire il nome, si ascrive nell’alveo del centrodestra (in Europa fa parte del PPE) e ha già condiviso alcune posizioni con AD. La linea politica del nuovo Partito Socialista sarà dettata nel congresso che eleggerà il nuovo segretario.
Chega, dal canto suo, rivendica di aver “ucciso oggi il bipartitismo in Portogallo”.
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di: Marianna MANCINI
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