La Serie A deciderà tutto al 90esimo dell’ultima giornata, mentre sulla Serie B si abbatte la tegola del Brescia: rimandati i playout, Salernitana e Samp in bilico
La resa dei conti tra Inzaghi e Conte è quasi all’orizzonte. Il fitto calendario della penultima domenica di campionato ha riportato la classifica di Serie A in stallo. L’Inter insegue il Napoli a -1, l’Atalanta resta salda al terzo posto mentre la Roma pressa la Juventus.
Le due contendenti al titolo chiudono la 37esima giornata in pareggio: il Napoli viene stoppato in casa del Parma. A pesare sul risultato anche un rigore annullato di Simeone su Neres: l’arbitro Doveri ha dapprima assegnato un penalty al Napoli, poi annullato dopo l’intervento del VAR.

Anche l’Inter pareggia in casa contro la Lazio. Anche in questo caso è un rigore (assegnato alla Lazio al 90esimo e finalizzato da Pedro, autore del primo gol biancoceleste) a determinare la partita. Per i nerazzurri le reti di Bisseck e Dumfires valgono il pareggio 2-2.
La Juve vince contro l’Udinese e insegue l’Atalanta (forte del 2-3 contro il Genoa). Segue a stretto giro la Roma che, in occasione dell’omaggio dell’Olimpico a Claudio Ranieri, che ha disputato l’ultima partita in casa, ha travolto il Milan. I rossoneri, passati in svantaggio al terzo minuto dopo la rete di Mancini, sono poco dopo finiti in 10 per fallo di Gimenez sul difensore giallorosso. Il match finisce 3-1, il recupero di Joao Felix annullato da Paredes e Cristante.
Per quanto riguarda la parte bassa della classifica, si assicura la salvezza solo il Cagliari che, battendo il Venezia, sale a 36 punti in zona salvezza. Restano le incognite per Venezia, Empoli, Lecce, Verona e Parma. Confermata al momento solo la retrocessione del Monza, fermo a 18 punti.
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Caos Serie B: terremoto Brescia rivoluziona la classifica
Se la Serie A fermenta per la corsa al primo posto, la Serie B addirittura frigge. Tutto parte da una segnalazione della Covisoc, la Commissione di vigilanza sulle società professionistiche di calcio, che ha riaperto la partita delle retrocessioni.
Nell’occhio del ciclone ci sarebbero dei crediti d’imposta con i quali il Brescia avrebbe saldato alcuni pagamenti: a seguito di una segnalazione della Covisoc (risalente a fine febbraio), venerdì 16 maggio è arrivata anche la conferma da parte dell’Agenzia delle Entrate che tali crediti fossero inesistenti e dunque i pagamenti non validi. È attesa nelle prossime ore la pronuncia della Procura della Figc, che ha annunciato la chiusura delle indagini.

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Playout: che cosa succede ora?
A seguito della pronuncia dell’Erario, sono state rinviate le due partite di playout (andata e ritorno) tra Salernitana e Frosinone, che avrebbero dovuto giocare per la permanenza in Serie B. Il Brescia infatti potrebbe ricevere una penalità massima di quattro punti, ma l’entità della decurtazione dipenderà dalla cifra esatta non pagata e dai corrispettivi tabellari previsti.
Se il Brescia dovesse effettivamente scontare quattro punti di penalità, il club finirebbe terzultimo in classifica e retrocederebbe automaticamente in serie C insieme a Cosenza e Cittadella. La quarta retrocessa si deciderà con i playout Salernitana-Sampdoria. Salvo, in questo scenario, il Frosinone.
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Si attende, in questo senso, una pronuncia della Procura. L’udienza è fissata per giovedì 22 maggio. Le cifre finora emerse dalle indagini, che riguardano Massimo Cellino, proprietario e presidente del Brescia, e il figlio Edoardo, sono di un milione e 400mila euro di crediti d’imposta che il club avrebbe versato a una società terza. Cellino ha parlato di “truffa subita“, annunciando che il Brescia “ricorrerà in qualsiasi sede sportiva ed extrasportiva per tutelare la propria posizione ritenendo di aver adempiuto correttamente alle scadenze federali“.
di: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA/Jonathan Moscrop/CSM via ZUMA Press Wire