Addio a Bergoglio. I funerali alle 10, tanti i leader mondiali presenti. Iniziano oggi i novendiali, il Vaticano si prepara al Conclave

Oggi, 26 aprile, alle ore 10 il cardinale Giovanni Battista Re aprirà la liturgia per dare l’ultimo addio a Papa Francesco. I funerali in una San Pietro blindata e piena di pellegrini – si attendono oltre 200 mila persone – poi la tumulazione a Santa Maria Maggiore, come richiesto dallo stesso Bergoglio nelle sue ultime volontà. Il feretro sarà tumulato in una tomba semplice tra la “Cappella Paolina” e la “Cappella Sforza”.

Iniziano oggi anche i “novendiali”, i 9 giorni di lutto prima del Conclave. Oltre ai 135 cardinali che eleggeranno il nuovo Capo della Chiesa a Roma e in Vaticano si sono riuniti numerosi leader mondiali che hanno annunciato la volontà di partecipare al funerale.

I leader presenti al funerale

A iniziare da Giorgia Meloni, che ha cancellato i viaggi in Uzbekistan e Kazakistan che aveva in programma per i prossimi giorni, anche il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato la sua partecipazione al rito “come è giusto che sia” ha sottolineato in conferenza stampa. La presenza di Volodymyr Zelensky è stata confermata dalla presidenza ucraina, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha scritto direttamente sul social Truth che con la moglie Melania Trumpandremo al funerale di Papa Francesco a Roma. Non vediamo l’ora di esserci”, mentre il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha dichiarato che, a proposito della partecipazione alle esequie, il presidente russo Vladimir Putinnon ha piani del genere”, alla Tass il portavoce ha aggiunto che “Putin non sarà ai funerali di Papa Francesco” e non ha indicato chi rappresenterà Mosca in Vaticano.

Il corpo di Papa Francesco deposto all’interno della Basilica di San Pietro in Vaticano, mercoledì 23 aprile 2025. ANSA/AP Photo/Andrew Medichini

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Tra i primi leader mondiali a confermare la sua presenza è stato il presidente argentino, connazionale del pontefice, Javier Milei. Dall’America Latina partirà, per partecipare al funerale, anche il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva

Tra quelli europei il cancelliere tedesco uscente Olaf Scholz e il presidente Frank Walter Steinmeier e i vertici delle Istituzioni dell’Unione: il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, e la presidente del Parlamento Roberta Metsola. Anche il premier britannico Keir Starmer parteciperà al funerale, mentre dal Portogallo è stato annunciato che il presidente della Repubblica Marcelo Rebelo de Sousa parteciperà alle funzioni insieme al primo ministro Luís Montenegro, al Presidente del Parlamento José Pedro Aguiar-Branco e al ministro degli Esteri Paulo Rangel.

Dall’Europa arriveranno in Vaticano anche diversi reali. Per la monarchia britannica è atteso il principe e futuro re William (che segue le orme del padre che partecipò ai funerali di Giovanni Paolo II nel 2005), proprio re e regina inglesi sono stati tra gli ultimi, nelle scorse settimane, a incontrare Francesco, Carlo ha espresso “profonda solidarietà” alla Chiesa cattolica per la perdita del pontefice e dichiarato di essere, insieme alla moglie, “profondamente addolorati nell’apprendere della morte di Papa Francesco. Tuttavia, i nostri cuori oppressi sono stati in qualche modo alleviati sapendo che Sua Santità ha potuto condividere un augurio pasquale con la Chiesa e il mondo che ha servito con tanta devozione durante tutta la sua vita e il suo ministero”. 

L’incontro tra Papa Francesco, re Carlo e la regina Camilla, il 9 aprile 2025. ANSA / VATICAN MEDIA

Dalla Spagna a guidare la delegazione in Vaticano saranno Felipe VI e Letizia, i monarchi, insieme alla regina emerita Sofia, hanno inoltre firmato il libro di condoglianze presso la Nunziatura del Vaticano a Madrid.

Dal Belgio parteciperanno al funerale re Filippo e la regina Mathilde, mentre il  cardinale Cristóbal López Romero, Arcivescovo di Rabat, ha dichiarato che probabilmente il re del Marocco probabilmente non riuscirà a partecipare alla funzione “perché la sua salute non è molto buona, ultimamente non esce dal Paese, non so. Ma se non viene lui il figlio, che è maggiorenne già, sarà inviato, quasi sicuro”.

Dalla Cina la reazione è stata fredda, il portavoce del Ministero degli Esteri cinese, Guo Jiakun, si è limitato a dichiarare che “negli ultimi anni, Cina e Vaticano hanno mantenuto contatti costruttivi e intrattenuto scambi amichevoli. La Cina è disposta a compiere sforzi congiunti con il Vaticano per promuovere un continuo miglioramento delle relazioni” una reazione che si comprendere meglio alla luce di quella di Taiwan, che ha immediatamente annunciato l’invio di una delegazione per i funerali, il presidente Lai Ching-te ha espresso le sue “più sincere condoglianze a nome del popolo di Taiwan” e il ministro degli Esteri Lin Chia-lung ha incontrato il rappresentante vaticano a Taipei per esprimere il cordoglio ufficiale. Il Vaticano, infatti, è uno dei pochi Stati che riconosce la sovranità taiwanese.

Da Israele invece il silenzio di Benjamin Netanyahu è stato assordante. Anche il premier israeliano, come il presidente russo Putin, rischia l’arresto atterrando in Italia. La Corte penale internazionale il 17 marzo 2023 ha emesso un mandato di arresto internazionale per il presidente russo, per il crimine di guerra di deportazione illegale di popolazione e di trasferimento illegale di popolazione dalle aree occupate dell’Ucraina alla Federazione Russa. Il mandato di arresto della CPI nei confronti del premier israeliano, convalidato il 21 novembre 2024, è relativo a crimini di guerra e crimini contro l’umanità commessi nel conflitto a Gaza.

L’incontro tra Papa Francesco e Benjamin Netanyahu in Israele, il 26 maggio 2014. ANSA/EPA/KOBI GIDEON

I rapporti tra Israele e Santa Sede si sono complicati con la guerra in corso a seguito del 7 ottobre, in più occasioni Francesco ha chiesto la pace e denunciato la situazione di Gaza. Ancora il giorno prima di morire, durante l’Urbi et Orbi di Pasqua, il papa ha rimarcato la catastrofe umanitaria in corso a Gaza, definendola “una situazione drammatica e ignobile” e chiedendo il cessate il fuoco immediato e la liberazione degli ostaggi.

Oltre al silenzio di Netanyahu ha fatto scalpore la decisione del ministero degli Esteri israeliano di far cancellare i messaggi di cordoglio per la morte del pontefice pubblicati sui profili ufficiali di X delle ambasciate israeliana di tutto il mondo. Secondo quanto riporta il sito di news Ynet un funzionario degli Esteri di Israele avrebbe commentato che “abbiamo reagito alle parole del Papa contro Israele durante la sua vita, non parleremo dopo la morte”.

Solo il post dell’ambasciatore israeliano a Roma è rimasto online, e si può ancora leggere il messaggio di Jonathan Peled: «porgo le mie più sentite condoglianze al Vaticano, al mondo cristiano e al popolo italiano per la scomparsa di Papa Francesco, la cui memoria sarà sempre venerata. È stato un leader compassionevole, che ha incessantemente promosso il dialogo, la pace e la giustizia. Possa la sua preghiera per la pace nella nostra regione e per il ritorno degli ostaggi trovare presto risposta. Che la sua memoria sia una luce guida per tutti coloro che credono in un futuro migliore».

di: Flavia DELL’ERTOLE

foto di copertina: ANSA/Marco Cordone/ZUMA Press Wire