Il ciclone è stato declassato mentre si avvia verso il mare nord-orientale
Come ampiamente previsto nei giorni scorsi, sale il bilancio delle vittime del tifone Nanmadol che nel fine settimana si è abbattuto sul Giappone. Fino ad ora il Governo ha confermato quattro decessi, a fronte di oltre 9,6 milioni di evacuati. Una quinta persona è ancora dispersa mentre i feriti ammontano a 114, di cui 14 molti gravi.
Il tifone, che ha portato con sé raffiche violentissime di vento e precipitazioni, si è abbattuto soprattutto sulla città sud-occidentale di Kagoshima. Oggi il ciclone, ormai diretto verso il mare attraverso la costa nord-orientale, è stato declassato da tropicale a extratropicale.
Abbondantissime le piogge, in particolare nel dipartimento di Miyazaki dove solo nelle prime 24 ore è caduta la stessa acqua di tutto il mese di settembre. Nell’area di Kagoshima i venti hanno sfiorato i 234 km/h sradicando alberi, rompendo le finestre di moltissimi edifici e con lo straripamento dei fiumi.
Un bilancio di danni tutto sommato contenuto in confronto alla violenza delle raffiche del tifone Nanmadol che ha letteralmente bloccato il Paese, cancellando voli e servizi ferroviari.
Al momento permane l’allerta per il livello dei fiumi e gli smottamenti: «anche una piccola quantità di pioggia aggiuntiva potrebbe causare l’innalzamento del livello dell’acqua, quindi state attenti a inondazioni e frane» avverte il ministro della Terra Sadakazu Tanigaki.
Nonostante le previsioni iniziali risparmiassero Tokyo dal passaggio del tifone, secondo l’Agenzia meteorologica nazionale un’ondata di venti fino a 108 km/h starebbe per invadere anche il nord-ovest dell’arcipelago.
A causa del livello di allerta, il premier Fumio Kishida ha posticipato di un giorno il suo viaggio a New York dove è oggi in corso all’Assemblea generale delle Nazioni Unite.
di: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA/EPA/FRANCK ROBICHON