Si tratta di Angelo Conti e Clara Rametta, rieletti rispettivamente a Valledolmo e a Malfa, nelle Eolie. Lamorgese ha dichiarato che la Procura di Palermo valuterà eventuali responsabilità sull’assenza dei presidenti
Dopo il caos dell’assenza dei presidenti dei seggi, a Valledolmo, nel Palermitano, il sindaco è stato eletto a urne ancora aperte. Per la precisione, si tratta di una rielezione: Angelo Conti, unico candidato con la lista Andiamo oltre per Valledolmo, ha raggiunto il quorum poco dopo le 18.
Per essere eletto era necessario che si recassero a votare almeno 1.403 elettori, la metà dei 2.805 aventi diritto. Il tetto del 50% è stato abbondantemente superato quando ancora le operazioni di voto non si erano concluse. Lo spoglio che avverrà domani dovrà verificare se è stato superato anche il quorum dei voti validi. Anche in questo caso devono essere almeno la metà più uno.
Conti, però, sembra tranquillo: «l’elettorato ha risposto bene al nostro appello. Non dovrebbero quindi esserci sorprese».
Rielezione prima dello spoglio anche a Malfa, uno dei tre comuni di Salina, nelle isole Eolie, dove l’uscente Clara Rametta che non ha avuto un candidato rivale e ha gareggiato da sola con la sua lista Noi per Malfa, ha già superato il quorum del 50%, ed è stata riconfermata nella carica. Alle ore 19 si è superato il quorum della metà più uno dei 730 elettori.
Stando a quanto riferito, le problematiche relative alla mancata comunicazione dell’assenza dei presidenti dei seggi potrebbero essere dovuta a anche a un attacco hacker subìto dal sito del Comune di Palermo, che non avrebbe permesso di far pervenire per tempo le e-mail. L’indiscrezione sembra, però, essere stata smentita.
La ministra dell’Interno Luciana Lamorgese commenta la questione.
«È gravissimo che a Palermo, senza alcun preavviso, un elevato numero di presidenti di seggio non si sia presentato per l’insediamento, ovvero abbia rinunciato all’incarico, ritardando l’avvio delle operazioni di voto – ha dichiarato la ministra – Un tale atteggiamento esprime una assoluta mancanza di rispetto per le Istituzioni e per i cittadini chiamati in questa giornata elettorale e referendaria ad esercitare un diritto costituzionale fondamentale per la vita democratica del Paese. La Procura di Palermo – ha concluso la titolare del Viminale – valuterà gli eventuali profili di responsabilità conseguenti alle segnalazioni inviate dal Comune, competente per le procedure di insediamento dei seggi e di sostituzione dei presidenti».
Il Viminale non ha accolto la richiesta della Regione Sicilia di far proseguire le operazioni di voto fino a domani.
A Palermo si è recato a votare il presidente della Repubblica Sergio Mattarella accompagnato dalla scorta.
di: Francesca LASI
FOTO: ANSA/ANGELO CARCONI