Con l’elezione del presidente della Polonia Nawrocki si apre una stagione politica incerta nel Paese
Alle elezioni presidenziali polacche ha avuto la meglio il candidato di estrema destra, Karol Nawrocki. Il neo-eletto presidente della Polonia ha ottenuto il 50,89%, mentre il candidato della coalizione di centrodestra (la stessa al governo), Rafał Trzaskowskim, si è fermato al 49,11%.
Alle urne si è recato il 71,6% degli elettori, cifra inferiore rispetto al 74,38% delle legislative del 2023, ma superiore a quella del primo turno, del 67,31%. Al primo turno era stato Trzaskowskim a conquistare (pochi) voti in più: il 31,4% contro il 29,5% di Nawrocki e nei sondaggi precedenti il ballottaggio i due candidati continuavano a essere testa a testa.
Con la vittoria di Karol Nawrocki si apre una stagione incerta in Polonia. Il governo, europeista, si troverà a dover gestire i possibili blocchi del presidente (come successo con il presidente uscente Andrzej Duda, dello stesso partito del neo-eletto, Diritto e Giustizia).
Wawrzyniec Konarski, politologo e rettore dell’Università Vistola di Varsavia, aveva sostenuto che la “missione principale” del nuovo presidente “sarà quella di bloccare il governo Tusk”.

Karol Nawrocki, il cui mandato residenziale inizierà il prossimo 6 agosto, ha 42 anni e quasi nessuna esperienza politica. Prima di scendere in campo era ritenuto un intellettuale vicino al partito di destra Diritto e Giustizia (PiS), ha un dottorato in storia e si è occupato soprattutto del ruolo dell’Unione Sovietica nella storia della Polonia contemporanea e di Solidarność. Dopo aver diretto il museo della Seconda guerra mondiale dal 2017 al 2021 è passato alla presidenza dell’Istituto della Memoria Nazionale (dove si fa ricerca storica sui crimini commessi in Polonia durante la Seconda guerra mondiale e nel periodo comunista).
Nel corso dei mesi della campagna elettorale è stato al centro di diversi scandali. È stato accusato di aver acquistato la seconda casa a un prezzo ben più basso di quello di mercato da una persona anziana e disabile; è stata ricostruita la sua vicinanza a un gruppo organizzato di pugili e buttafuori vicini agli ambienti neonazisti; di aver gestito un giro di sfruttamento della prostituzione in una località balneare e infine, è stata scoperta una sua doppia identità utilizzata per scrivere e promuovere un suo libro. Quando la vicenda è venuta allo scoperto Nawrocki ha sostenuto che la copertura fosse necessaria per evitare ritorsioni della criminalità organizzata e ribadito l’uso non nuovo degli “pseudonimi letterari”.
Per quanto riguarda le posizioni politiche Nawrocki riesce a superare a destra anche il suo stesso partito. Contrario all’aborto, alla contraccezione di emergenza e alle unioni civili tra persone dello stesso sesso, è chiaramente animato da un forte sentimenti antisovietico e in generale anti comunista. Ha infatti definito la Russia uno “Stato barbaro”, ma contemporaneamente è contrario all’ingresso dell’Ucraina nell’Unione Europea e nella NATO. Critica l’Ucraina per non aver “mostrato gratitudine per ciò che i polacchi hanno fatto” e ha accusato il presidente Zelensky di “insolenza” nei confronti della Polonia, inoltre è critico verso gli aiuti forniti ai rifugiati ucraini in Polonia.

Il presidente polacco non è decisamente un fan dell’Unione Europea e, tra le altre cose, è contrario al Green Deal, mentre è in linea con il presidente statunitense Donald Trump che ha incontrato diverse volte. Posizioni che riecheggiano nei messaggi inviati dagli esponenti europei alla notizia dell’esito delle elezioni. Ursula von der Leyen si è detta “fiduciosa che l’Ue continuerà la sua ottima cooperazione con la Polonia” e il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, ha ribadito che “la Polonia è e sarà sempre al centro dell’Europa”. Il presidente francese Macron ha auspicato che si continui “a costruire un’Europa forte, indipendente e competitiva, che rispetti lo Stato di diritto”.
Festeggiano invece i leader più vicini a Nawrocki, come l’ungherese Orban che, senza mezzi termini, parla di una “fantastica vittoria”. Dalla Francia prende parola anche Marine Le Pen che legge l’elezione polacca come “una sconfessione dell’oligarchia di Bruxelles che intende imporre agli Stati membri un’informazione delle loro legislazioni senza alcuna volontà democratica”, sulla stessa linea il messaggio del vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini che sostiene Nawrocki sia stato premiato “dal voto libero e democratico dei cittadini polacchi, con buona pace dei burocrati di Bruxelles e di tutti quei media che da giorni lo definiscono estremista”. Giorgia Meloni si limita a congratularsi con il nuovo presidente di una “nazione di cui l’Italia condivide valori comuni, solidi rapporti di collaborazione e storica amicizia”.
foto di copertina: Antoni Byszewski/Newspix