iran Nasser Kanani

Teheran ribadisce le sue intenzioni a giungere a una soluzione condivisa, a patto che Washington agisca “in modo positivo e costruttivo”

È ancora aperto il nodo sul nucleare che non accenna a sciogliersi. «Se gli Usa agiscono in modo positivo e costruttivo, l’accordo può essere vicino» ha dichiarato oggi il portavoce del Ministero degli Esteri iraniano, adducendo le responsabilità di una soluzione agli Stati uniti.

Teheran nega dunque di aver abbandonato il tavolo negoziale, confermando che i colloqui proseguiranno fino al raggiungimento di un accordo. Ai colloqui partecipano anche Russia, Cina, Gran Bretagna, Francia e Germania, tutti impegnati a rilanciare il patto sul nucleare raggiunto nel 2015, dal quale gli Usa poi si defilarono per scelta di Trump.

Intanto il capo dell’Organizzazione dell’energia atomica dell’Iran, Mohammad Eslami, citato da Tasnim, dichiara: «l’Iran continuerà a spegnere le telecamere dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) nei suoi siti nucleari fino a quando non sarà rilanciato l’accordo sul nucleare, i Paesi occidentali non torneranno al patto e non ci sarà più malizia da parte loro». Lo scorso giugno, infatti, l’Iran ha ritirato 27 delle telecamere installate dopo l’accordo del 2015.

Da marzo i negoziati sono in stallo e Iran e gli Usa non si sono mai seduti a un tavolo diretto, limitandosi a comunicazioni indirette intermediate dall’Europa.

La settimana scorsa la tensione era nuovamente salita quando Israele aveva annunciato di star preparando l’offensiva contro l’Iran in caso di attacco nucleare.

di: Marianna MANCINI

FOTO: ANSA/EPA/AREF TAHERKENAREH