La finale del Roland Garros più lunga di sempre ha incoronato Carlos Alcaraz, ma Jannik Sinner non si è arreso fino all’ultimo punto

La finale del torneo di tennis francese, il Roland Garros, è stata conquistata da Carlos Alcaraz. Jannik Sinner ha lottato fino all’ultimo punto arrendendosi dopo cinque ore e 29 minuti con il punteggio di 4-6, 6-7, 6-4, 7-6, 7-6.

La loro è stata la finale più lunga della storia del torneo, tra rimonte e occasioni mancate (tre match point che avrebbero portato alla vittoria l’azzurro), a decretare il vincitore, appunto dopo oltre cinque ore di gara a livelli altissimi, è stato il super tie-break – dato che i due erano arrivati a 6 pari – il set decisivo dei tornei del Grande Slam.

Carlos Alcaraz e Jannik Sinner. EPA/CHRISTOPHE PETIT TESSON

Per lo spagnolo si è trattato della seconda vittoria sulla terra rossa e sempre sulla terra rossa aveva già battuto il numero 1 al mondo agli internazionali di Roma.

Al momento della premiazione Sinner ha spiegato che questo secondo posto arriva dopo lo stop forzato e per questo è “ancora più difficile, perché c’era la voglia di dimostrare tanto” e che “soltanto pochi mesi fa avrei firmato per essere qui stasera, a questo torneo straordinario”. Sinner ha inoltre fatto i complimenti ad Alcaraz e al team dello spagnolo numero 2 al mondo per la “battaglia eccezionale. Faccio i complimenti al tuo team, al lavoro svolto, sono felicissimo per voi, ve lo meritate, complimenti”. L’azzurro ha riconosciuto sia stato “un match ad altissimo livello, con la palla che andava veloce ed una bella atmosfera anche per il pubblico. Mi porto via un’altra finale slam, che non è da sottovalutare, è la terza consecutiva. Ultimamente sono sempre andato lontano in tutti i tornei, è la mia ottava finale di fila. L’anno scorso avevo più alti e bassi, adesso riesco a resettare ma oggi è stato inutile. Se dicessi che sono felice perché ho giocato la finale non andrebbe bene. Perdere così fa tanto male”. Prima di dare appuntamento all’anno prossimo al pubblico (che in verità tifava soprattutto per Alcaraz) Sinner ha spiegato di avere, adesso, bisogno “di tempo per me stesso, ho voglia di stare con la mia famiglia, poi andiamo avanti. La strada è questa, o la segui o ti perdi. E io non sono assolutamente il tipo che ha voglia di perdersi. Cercheremo di giocare qualche partita sull’erba prima di Wimbledon. A piangere si perde soltanto tempo. Nei mesi scorsi ho avuto momenti difficili, ma si risale”.

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Poi lo spagnolo ha ricambiato i complimenti: «sei di un livello straordinario, hai fatto un torneo fantastico, e so quanto ci tenevi a vincerlo. Ma io so che lo vincerai non una ma tante volte. È un privilegio condividere questo terreno con te sono felice che riusciamo a scrivere la storia di questo torneo. Tu sei un esempio non solo per me, sei una fonte di ispirazione per tutti. In bocca al lupo per le prossime settimane e per i prossimi mesi».

La nuova rivalità nel tennis

Sinner e Alcaraz, rispettivamente 23 e 22 anni, come anticipato sono il numero 1 e il numero 2 della classifica mondiale e rappresentano la nuova coppia di rivali destinata a segnare la stagione sportiva dei prossimi anni.

Due giovani talenti, nati a pochissimi mesi di distanza, che stanno riscrivendo le gerarchie del circuito ATP e promettono di regalarci sfide epiche per i prossimi anni. Ma cosa rende così affascinante questa contrapposizione? E quali sono le tappe fondamentali delle loro carriere che li hanno portati a questo punto?

Carlos Alcaraz con al Coppa dei Moschettieri. EPA/TERESA SUAREZ

Jannik Sinner, nato a San Candido il 16 agosto 2001, ha un percorso atipico per un tennista di successo. Da bambino si è dedicato allo sci a livelli agonistici, ottenendo ottimi risultati. Solo in adolescenza si è concentrato pienamente sul tennis, dimostrando subito un talento naturale e una dedizione fuori dal comune. La sua crescita è stata costante e rapida: nel 2019 ha vinto le Next Gen ATP Finals, affermandosi come uno dei giovani più promettenti. Il suo gioco è basato su una potenza di palla impressionante, un rovescio bimane devastante e una mentalità da guerriero che lo porta a lottare su ogni punto. La sua evoluzione tecnica, in particolare sul servizio e sulla capacità di variare il gioco, lo ha reso un avversario sempre più completo e difficile da affrontare.

Carlos Alcaraz Garfia, nato a El Palmar (Murcia) il 5 maggio 2003, è invece cresciuto con la racchetta in mano fin da piccolissimo, sotto la guida del padre, ex tennista professionista. Il suo talento è stato subito evidente, e la sua ascesa nel circuito è stata ancora più fulminea di quella di Sinner. Già nel 2021 ha conquistato il suo primo titolo ATP, e nel 2022 ha raggiunto la vetta del ranking mondiale diventando il più giovane numero uno della storia, superando un record che apparteneva a Lleyton Hewitt. Il suo stile di gioco è esplosivo e spettacolare: una combinazione di potenza, agilità, tocco sopraffino e una capacità di trovare soluzioni imprevedibili che lo rendono un avversario estremamente creativo e divertente da vedere. Il suo dritto è uno dei colpi più letali del circuito, e la sua velocità in campo gli permette di coprire ogni zona.

La nascita di una rivalità

La vera scintilla della loro rivalità è scoccata con i primi incontri diretti, che hanno subito mostrato il potenziale di questa sfida. Ogni match tra Sinner e Alcaraz è un concentrato di intensità, scambi mozzafiato e colpi di scena. Nonostante la giovane età, entrambi dimostrano una maturità e una resilienza impressionanti nei momenti chiave.

Jannik Sinner. EPA/TERESA SUAREZ

Uno dei primi scontri a lasciare il segno è stato quello agli US Open 2022, un quarto di finale epico durato oltre cinque ore e terminato a tarda notte con la vittoria di Alcaraz al tie-break del quinto set. Quella partita è stata un manifesto della loro rivalità: due stili di gioco complementari, una voglia di vincere smisurata e una capacità di elevarsi sotto pressione.

Negli anni successivi, i loro confronti si sono moltiplicati, spesso in fasi cruciali dei tornei più importanti. Le vittorie si sono alternate, alimentando l’attesa per ogni nuovo incontro. Che sia sull’erba, sulla terra rossa o sul cemento, Sinner e Alcaraz hanno dimostrato di poter esprimere il loro miglior tennis e di adattarsi alle diverse superfici. Ogni match è un’opportunità per i fan di assistere a uno spettacolo di altissimo livello, con scambi lunghi, accelerazioni improvvise e giocate di pura classe.

La rivalità tra Sinner e Alcaraz non è solo un affascinante duello sportivo, ma ha anche un impatto significativo sul futuro del tennis. Rappresentano la nuova generazione che sta prendendo il testimone dai “Big Three” (Federer, Nadal, Djokovic), e la loro presenza sta portando una nuova ondata di entusiasmo e interesse per lo sport.

Carlos Alcaraz. EPA/CHRISTOPHE PETIT TESSON

Entrambi hanno già conquistato titoli importanti e scalato le classifiche, ma il loro potenziale è ancora enorme. La loro sana competizione li spinge a migliorare costantemente, ad affinare i propri punti di forza e a lavorare sulle proprie debolezze. Questa spinta reciproca è un motore fondamentale per l’evoluzione del loro gioco e per il mantenimento di un altissimo livello nel circuito.

In un’era in cui il tennis è sempre più fisico e basato sulla potenza, Sinner e Alcaraz portano anche una ventata di freschezza grazie alla loro personalità e al loro approccio al gioco. La loro rivalità è destinata a definire un’intera epoca, proprio come hanno fatto le grandi rivalità del passato. Il pubblico è già pronto ad assistere ai prossimi capitoli di questa storia, consapevole che ogni incontro tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz sarà un momento da ricordare nel mondo del tennis.

Foto di copertina: EPA/MOHAMMED BADRA