ansa/EPA/Luis Eduardo Noriega A. GUSTAVO PETRO

Il gruppo paramilitare chiede al nuovo presidente di attuare una politica di inclusione sociale, riforme e pace

L’Esercito di liberazione nazionale colombiano sarebbe pronto ad aprire un dialogo con il neoeletto presidente Gustavo Petro.

In una nota del gruppo guerrigliero citata dal quotidiano El Espectador si legge: «l’Eln mantiene attivo il suo sistema di lotta e resistenza politico e militare, ma anche la sua piena disponibilità ad avanzare in un processo di pace che dia continuità al tavolo dei colloqui avviato a Quito nel febbraio 2017».

«Se il presidente eletto entrerà in carica il 7 agosto per apportare i cambiamenti che ci porteranno a superare il clientelismo e rimuovere la violenza dalla politica, fare progressi nei piani di inclusione sociale che contemplino l’occupazione e l’imprenditorialità, un piano di riforma agraria, un nuovo modello per combattere la droga e dare continuità al processo di pace, la Colombia avrà un governo sostenuto dal movimento popolare, Ma se si insedierà per fare le stesse cose, avrà la gente nelle strade» – aggiunge.

L’inizio del processo di pace risale appunto al 2017 quando in carica c’era il Governo di Juan Manuel Santos. Un’autobomba esplosa nei pressi di una scuola dei cadetti della polizia a Bogotá, causa di 23 vittime, aveva interrotto bruscamente il dialogo durante gli anni della presidenza di Iván Duque, nel 2019.

Petro aveva auspicato già durante la campagna elettorale una proposta per smantellare pacificamente “i gruppi successori del paramilitarismo e quelli legati al traffico di droga”.

di: Alessia MALCAUS

FOTO: ANSA/EPA/Luis Eduardo Noriega A.