Domenica si terrà una riunione del G7 cui parteciperà anche Zelensky
A Firenze è in corso da questa mattina lo State of Union, una tre giorni di conferenze che inaugura il Festival d’Europa. Nel consesso sono già intervenuti la presidente del Parlamento europeo Metsola (leggi qui il suo discorso) e l’Alto Rappresentante per la Politica Estera Ue Josep Borrell.
Intervenendo sul dibattito sull’ingresso dell’Ucraina nell’Ue, Borrel ha ricordato che “aspettiamo il lavoro della Commissione che deve presentare un parere su come procedere. Ci sono 6 Paesi balcanici che sono ancora in fila“.
A tal proposito è intervenuta anche la Serbia; la premier Ana Brnabic ha definito “un’opportunità per tutti” l’ingresso di Kiev nell’Unione Europea, aggiungendo però che “non vedo uno scenario in cui qualcun altro possa diventare membro dell’Unione Europea prima dei Balcani occidentali“.
Le istituzioni europee «sanno molto bene e capiscono quanto duramente abbiamo lavorato per diventare membri dell’Unione Europea – ha rivendicato Brnabic – i Balcani occidentali non saranno lasciati indietro per far entrare prima altri, a prescindere dalla situazione politica».
L’Alto rappresentante ha poi definito “inaccettabili” le parole con le quali Orban ha definito il sesto pacchetto di sanzioni internazionali contro la Russia («è come se una bomba atomica venisse sganciata sull’economia ungherese» ha dichiarato il premier ungherese). «Possiamo discutere di quanti anni un Paese ha bisogno per adeguarsi all’embargo ma collegarlo a qualcosa che non ha nulla a che fare con la crisi ucraina, come i fondi per altri motivi, è inaccettabile» ha ribadito Borrell.
Intanto, i leader del G7 hanno annunciato che domenica si terrà una videoconferenza sull’Ucraina cui parteciperà anche il presidente Zelensky.
Oggi la società di geolocalizzazione Kayrros ha reso noto che, in base ad alcune immagini satellitari acquisite, il prossimo raccolto di grano in Ucraina renderà il 35% in meno di prodotto rispetto al 2021. L’invasione ha infatti interrotto la stagione della semina e ha costretto gli agricoltori a farsi spazio fra le bombe, con tutte le difficoltà connesse all’approvvigionamento di carburante.
A tal proposito, arriva anche il monito che Ministero ucraino della Politica agraria e dell’alimentazione, secondo cui “i Paesi importatori di prodotti agricoli dall’Ucraina, in particolare il Medio Oriente e l’Africa, non potranno fare a meno delle nostre esportazioni, che non possono essere concretamente sostituiti da forniture dalla Russia o da qualsiasi altro Paese“. Trovare un’alternativa a tali volumi (si tratta del 10% dell’export mondiale di grano, del 15-20% di orzo e del 50% di olio di girasole) “non è concretamente possibile nemmeno nei prossimi tre-cinque anni“.
In vista della manifestazione di Forza Italia in programma a Napoli il prossimo 21 maggio, Berlusconi ha scritto una lettera agli azzurri, ricordando loro come sull’Ucraina “abbiamo preso una posizione chiara e inequivocabile, con i nostri alleati occidentali, di fronte all’aggressione messa in atto contro un Paese libero e sovrano“.
«Una posizione che non è certo guerrafondaia – prosegue – ed è anzi consapevole della necessità di addivenire al più presto ad un accordo che sia la base di un nuovo ordine europeo. Ma di questo non possiamo chiedere agli ucraini di essere loro a pagare il prezzo».
Il ministro degli Esteri Luigi di Maio nel frattempo prosegue con le sue missioni diplomatiche all’estero per allacciare nuove partnership strategiche. Il titolare della Farnesina è volato a Nuova Delhi, dove ha incontrato il ministro indiano del Commercio e dell’Industria Piyush Goyal per discutere di “cooperazione economica, investimenti e opportunità per le nostre imprese“.
di: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA/EPA/Bienvenido Velasco