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Piogge torrenziali hanno provocato frane e danneggiato le reti telefoniche ed elettriche, ostacolando ulteriormente i soccorsi

Non è ancora facile contare i danni del disastro che si è abbattuto ieri in Afghanistan, dove un sisma di 6.1 ha ucciso almeno 1.500 di persone ferendone duemila. Oggi infatti le delicate operazioni di soccorso sono gravemente ostacolate da forti piogge.

Le precipitazioni si sono abbattute infatti proprio nelle aree colpite dal sisma che ha colpito una regione povera e di difficile accesso, confinante con il Pakistan.

Fra le vittime ci sarebbero riversi bambini come riferisce Al Jazeera citando una fonte del Governo talebano. L’epicentro del terremoto è stato nella provincia di Paktika, a circa 50 chilometri a sud-ovest della città di Khost.

Oltre a ostacolare le operazioni di soccorso, le piogge rendono difficile anche giungere a un bilancio definitivo delle vittime, in molti casi rimaste intrappolate sotto le macerie degli edifici crollati. Secondo i medici del Paese, citati dalla Bbc online, tra le numerose vittime del sisma ci sarebbero anche tanti bambini.

«È molto difficile ottenere informazioni da terra a causa della cattiva rete» spiega il capo dell’informazione e della cultura della provincia di Paktika, facendo riferimento alle piogge che hanno provocato ulteriori frane e smottamenti danneggiando le linee elettriche e telefoniche.

di: Marianna MANCINI

FOTO: ANSA/EPA/STRINGER