Lukashenko: “non accettiamo alcuna guerra. Occidente dorma sogni tranquilli”

Si attende lunedì prossimo per un nuovo vertice tra il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz a Berlino. Come rende noto l’Eliseo, il colloquio avrà come temi principali la difesa e la politica energetica.

Il cancelliere, inoltre, ha affermato che continuerà a dialogare con Vladimir Putin. «La situazione è quella che è, non dobbiamo farci illusioni – ha sottolineato. – La pace sarà possibile solo quando accetterà di concludere un accordo con l’Ucraina che Kiev possa accettare, una pace imposta con i diktat non funzionerà. La Russia dovrebbe immediatamente far tacere le armi».

Il leader bielorusso, Aleksandr Lukashenko, ha rilasciato un’intervista ad Associated Press: «non pensavo che l’operazione della Russia in Ucraina si sarebbe trascinata in questo modo – dichiara. – Non sono sufficientemente addentro a questo problema per dire se stia andando secondo i piani, come dice la Russia, o come mi sembra. Voglio sottolineare ancora una volta, la mia sensazione è che questa operazione si sia trascinata».

«Kiev ha provocato la Russia – ha aggiunto. – Noi categoricamente non accettiamo alcuna guerra, abbiamo fatto e faremo di tutto perché non ci sia. L’Ucraina, sul cui territorio è in corso una guerra, un’azione militare, e la gente sta morendo, perché non è interessata ai negoziati? Non minacciamo nessuno e non lo faremo. Inoltre, non possiamo minacciare: sappiamo chi si oppone a noi, scatenare un conflitto qui in Occidente non è assolutamente nell’interesse dello Stato bielorusso. L’Occidente può dormire sonni tranquilli».

Intanto per il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, un intervento militare dell’Europa e della Nato “sarebbe un errore catastrofico, dalle conseguenze incalcolabili“. «Si deve mettere in conto che nelle misure e le sanzioni contro la Russia ci sta un costo economico» – ha aggiunto.

Si avvicina la liberazione: a dirlo è il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo intervento rivolto alla Danimarca. «Nessuno può dire per quanti giorni andrà avanti questa guerra – ha affermato. – Ma credo che il giorno della nostra liberazione si stia avvicinando. Lo Stato russo non è pronto a fermare la guerra. Stanno sognando di catturare l’Ucraina e altri paesi europei. Ma i loro sogni non si avvereranno».

Simile positività mostra anche il suo ministro degli Esteri, Dmytro Kuleba. «Un’altra notte in Ucraina, un’altra raffica di missili russi che piovono sulle pacifiche città ucraine. Vogliono abbatterci con il loro terrorismo missilistico. Ma l’unica cosa che alla fine crollerà è la Russia e la sua capacità di invadere, bombardare, uccidere, depredare e stuprare» – scrive su Twitter, riferendosi agli attacchi avvenuti questa notte (leggi qui).

Il portavoce del ministero, Oleg Nikolenko, ha commentato l’attacco missilistico sulla Transcarpazia: «la Russia ha lanciato missili contro la Transcarpazia, una regione ucraina al confine con l’Ungheria e sede della grande comunità ungherese dell’Ucraina. Questa è un’ulteriore prova che la guerra colpisce non solo l’Ucraina ma anche l’Ungheria, non importa quanto tenti di ignorarla Budapest. Il lancio di razzi non lascia dubbi sul fatto che il male della Russia può essere superato solo con sforzi congiunti. Non c’è speranza che le concessioni politiche reprimano gli appetiti aggressivi della Russia. Putin non fa distinzione tra nazionalità quando ordina alle sue truppe di sterminare le persone. Sarà solo una questione del tempo e delle circostanze» – ha dichiarato all’agenzia di stampa ucraina Unian.

Non ci sta, invece, l’ex presidente del Brasile Lula che punta il dito contro lo stesso Zelensky. «Putin non doveva invadere l’Ucraina ma non è l’unico colpevole. Vedo il presidente ucraino parlare in tv ed essere applaudito in tutti i parlamenti del mondo, ma è colpevole quanto Putin perché in guerra non c’è mai un solo responsabile. Il comportamento di Zelensky è un po’ strano: dovrebbe essere al tavolo delle trattative e non in televisione ogni giorno» – ha dichiarato.

di: Alessia MALCAUS

FOTO: ANSA/EPA/IAN LANGSDON