Il primo ministro greco a un passo dalle dimissioni: “non ne sapevo niente” si giustifica
La tempesta si è abbattuta sul primo ministro greco, Kyriakos Mitsotakis, che si è trovato nell’occhio del ciclone dello scandalo intercettazioni, a cui gli oppositori hanno già dato nome “Watergate ellenico”.
Ecco quello che è successo: il telefono del leader del Partito socialista Nikos Androulakis è stato messo sotto controllo dai servizi di intelligence nel 2021. Quando questo fatto è venuto fuori si è scatenato un vero putiferio e i partiti di opposizione hanno chiesto un’indagine approfondita sul coinvolgimento dell’attuale primo ministro.
In un discorso alla nazione, Mitsotakis ha dichiarato di “non essere a conoscenza” del fatto: «il Servizio nazionale di intelligence (PEG) ha sottovalutato la dimensione politica di quella particolare azione – ha detto. – Era formalmente adeguata, ma politicamente inaccettabile. La sorveglianza avrebbe potuto rispettare la legge, ma era sbagliata. Non ne ero a conoscenza e, se l’avessi saputo non l’avrei mai permesso».
A seguire ha promesso una revisione dei servizi segreti greci: il capo dei servizi e il segretario generale dell’ufficio di Mitsotakis si sono già entrambi dimessi.
Il partito socialista è il terzo della Grecia ed è stato per decenni il principale rivale politico del partito conservatore di Mitsotakis, Nuova Democrazia.
di: Micaela FERRARO
FOTO: EPA/JULIEN WARNAND