Adesso le indagini puntano su due uomini di Stato sospettati di depistaggio
Svolta nelle indagini sul delitto di via Poma. È stato avviato un nuovo filone d’inchiesta che punta su due uomini di Stato che avrebbero depistato le indagini sull’omicidio di Simonetta Cesaroni.
Si tratta di uno dei cold case più famosi in Italia. Cesaroni fu uccisa il 7 agosto 1990 in un appartamento al terzo piano del complesso di via Carlo Poma numero due a Roma.
Oggi, 32 anni dopo, potrebbe esserci una svolta. Due inchieste parallele sembrano essere legate all’omicidio: la prima riguarda i ricatti e i favori di cui beneficiarono tutti coloro che esclusero dalle indagini due importati uomini delle istituzioni; la seconda riguarda il gruppo sanguigno repertato la sera dopo il delitto sulla maniglia della porta dell’ufficio dove Cesaroni era andata a lavorare quel giorno.
Il caso di via Poma è stato segnato dai depistaggi: i due nodi che andrebbero chiariti sono l’orario della morte e l’arma del delitto; quest’ultima, secondo le indagini, non sarebbe il famoso tagliacarte trovato sulla scena del crimine ma un pugnale che il killer portò via.
Il parlamentare del Pd Roberto Morassut ha annunciato che il Comune di Roma intitolerà una strada a Simonetta Cesaroni a Largo Gancia, a poche centinaia di metri da dove la 21enne romana è stata uccisa con 27 coltellate.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA/MASSIMO PERCOSSI