Presente anche Mattarella. Draghi: “vogliamo un Meridione protagonista, un diverso corso della storia è possibile”

Questa mattina nella villa Zagara di Sorrento è iniziato il Forum Ambrosetti intitolato Verso Sud, la strategia europea per una nuova stagione geopolitica, economica e socio-culturale del Mediterraneo. In apertura ha preso parola il presidente del Consiglio Mario Draghi che ha reso note le mire del Governo in merito alla situazione del Meridione.

«Vogliamo che il Sud torni ad avere la centralità che merita, questo è da sempre al centro dell’agenda di questo Governo – ha iniziato Draghi – la giornata di oggi è il segno della nostra volontà di creare un Mezzogiorno diverso. L’evoluzione delle politiche pubbliche per il meridione è presentata come una successione di inevitabili sprechi e fallimenti. La storia economica del sud nel secondo dopoguerra è ben più complesso di come la vogliono e la rappresentano questi pigri pregiudizi. Dagli anni ’50 fino alla crisi il Sud è cresciuto con una velocità superiore a quella del Nord. In seguire le politiche di investimento hanno contribuito a ridimensionare la forbice con un buon impatto sull’occupazione. Il Mezzogiorno ha tutto il potenziale per convergere rapidamente al Centro Nord. Per farlo serve collaborazione tra investimenti pubblici e privati. Serve rafforzare la capacità amministrativa a partire dalla giustizia, formando le competenze necessarie; e serve puntare sui talenti, troppo spesso lasciati ai margini: giovani e donne. Italia e Ue devono contribuire e collaborare per agevolare questo processo. Questo è lo spirito del Pnrr che destina almeno il 40% dei fondi al Sud. Con il Pnrr riduciamo i divari in particolare nell’istruzione. I finanziamenti però da soli non bastano serve la capacità di amministrarli bene: purtroppo questo non succede dove ce ne sarebbe più bisogno. Per questo istruiamo le persone giuste».

Draghi ha sottolineato che in passato le politiche di sviluppo non hanno evidenziato abbastanza le caratteristiche del Sud: oggi l’area mediterranea è usata meno di quanto si dovrebbe. «Per invertire la rotta dobbiamo rafforzare la cooperazione tra Paesi mediterranei, anche nella questione energetica. L’Italia si è mossa con la massima celerità per diversificare la fornitura di gas e intende continuare a farlo e in tutto questo il Sud è centrale. Allo stesso tempo acceleriamo gli investimenti nelle energie sostenibili, e a proposito di questo tutta l’attività nel campo del gas di cui si parla oggi è necessaria ma non avviene a scapito del raggiungimento degli obiettivi di transizione ecologica che abbiamo concordato. Acceleriamo più di quanto abbiamo fatto finora: l’emergenza semmai spinge a una maggiore velocità negli investimenti in energia rinnovabile, per garantire indipendenza economica. I Paesi della sponda sud del Mediterraneo sono fondamentali».

Infine Draghi ha concluso: «lo sviluppo dell’area mediterranea non può essere visto solo nell’ottica di una politica di coesione: è la risposta a una lunga serie di sfide comuni, sull’autonomia energetica, la tutela dell’ambiente, un migliore inserimento giovani e donne nel mercato del lavoro. Dobbiamo costruirlo insieme, Governo e Regioni, pubblico e privato, nord e sud. Un diverso corso della storia è possibile tocca a noi fare in modo che non resti un miraggio ma diventi realtà».

L’evento è realizzato da The European House – Ambrosetti e dal ministero per il Sud e la Coesione territoriale, con il sostegno di gruppo Fs Italiane, Intesa Sanpaolo, gruppo Msc e Gruppo Adler.

L’obbiettivo del forum è elaborare una nuova agenda strategica per il Sud Italia, rendendolo punto di riferimento nel Mediterraneo.

È intervenuto anche il presidente della Camera Roberto Fico.

Il Forum ha visto anche la partecipazione di Mara Carfagna, ministra per il Sud e la Coesione territoriale, che rispondendo alle domande dei giornalisti ha parlato anche della guerra in atto in Ucraina. Il conflitto “avrà un impatto sulla crescita italiana e ce lo dicono i dati che abbiamo a disposizione: a maggior ragione, dobbiamo accelerare la realizzazione del Pnrr che rappresenta uno strumento formidabile per ricostruire l’economia italiana“.

Lo scopo è “fare del sud un hub nel Mediterraneo anche per l’approvvigionamento energetico“, anche se “non mi sembra che al momento ci sia il rischio di un razionamento, non è corretto fare allarmismo“.

«L’Italia e l’Europa hanno sempre affermato che l’obiettivo a cui noi dobbiamo tendere è la pace, o quantomeno un cessate il fuoco in Ucraina, e su questo non credo che gli interessi tra Europa e Usa divergano – prosegue Carfagna – Penso che se non sostenessimo la resistenza ucraina non ci sarebbe la pace ma una resa senza condizioni, perché la Russia raderebbe al suolo L’Ucraina».

di: Micaela FERRARO

FOTO: ANSA/EPA