Intanto Di Battista critica Luigi Di Maio
Il centrosinistra si muove sul tavolo delle alleanze e, dopo l’accordo concluso ieri tra Partito Democratico, Azione e +Europa, oggi il segretario del Pd Enrico Letta avrebbe dovuto incontrare Fratoianni e Bonelli. I leader di Sinistra Italiana ed Europa Verde, hanno però deciso di rinviare l’incontro. In una nota spiegano la decisione: «registriamo comunemente un profondo disagio nel paese e in particolare nel complesso dell’elettorato di centro-sinistra che ha a cuore la difesa della democrazia, la giustizia climatica e sociale. Essendo cambiate le condizioni su cui abbiamo lavorato in questi giorni, sono in corso riflessioni e valutazioni che necessitano di un tempo ulteriore».
«Non farò mai campagna elettorale parlando bene del Governo di cui sono stato opposizione – aveva spiegato Fratoianni – altro che agenda Draghi, se c’è questo non ci sono io e non ci sarà l’alleanza con Sinistra e Verde. Calenda parli di quello che vuole e vada in pace».
CONTE SI RIAVVICINA A DI BATTISTA
Il leader del Movimento Cinque Stelle Giuseppe Conte ha annunciato stamattina che verranno indette delle parlamentarie per scegliere i candidati pentastellati per le elezioni di settembre. Ha dichiarato di non aver ancora deciso riguardo la sua candidatura: «non siamo ancora arrivati al momento della redazione delle liste. Abbiamo delle sorprese ma non le anticipo, le renderemo note quando la campagna elettorale sarà entrata nel vivo. Sicuramente ci saranno delle personalità di grande prestigio e competenza che ci daranno una mano. Tutti mi chiedono di Alessandro Di Battista, una persona seria e generosa che ha dato un grande contributo alla vittoria del M5s nel 2018. Sul suo rientro nel M5s ne discuteremo, ora c’è un nuovo percorso. Ci confronteremo in modo leale e sincero».
Conte e Di Battista si sono sentiti per telefono ma al momento non sono trapelate ulteriori informazioni su questo colloquio.
L’ex pentastellato, invece, ha criticato aspramente Luigi Di Maio: «non ha un voto, chi conosce il fanciullo di oggi, lo evita. Trasformista, disposto a tutto, arrivista, incline al più turpe compromesso pur di stare nei palazzi. Perché il Pd dovrebbe concedergli il diritto di tribuna, un modo politicamente corretto per descrivere il solito paracadute sicuro, tipo la Boschi candidata a Bolzano nel 2018? Perché?» ha scritto su Facebook.
Nei riguardi di Fratoianni e Bonelli, Conte ha dichiarato di essere aperto al dialogo: «con le persone serie, che vogliono condividere un’agenda sociale ed ecologica con noi c’è sempre la possibilità di dialogare. È la giornata delle scelte per Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni. Sarebbe clamoroso un loro accordo con Calenda, sarebbe incomprensibile e non credibile. Possono però scegliere di lavorare insieme a noi per costruire l’agenda sociale per la transizione ecologica, per la giustizia sociale e la legalità».
Intanto Virginia Raggi sta spingendo perché il M5S rispetti le sue tradizionali regole nella definizione delle liste, a partire dalle parlamentarie. L’ex sindaco di Roma, membro del Comitato di garanzia del M5s, è contraria in particolare alla deroga al principio di territorialità, secondo cui ci si può candidare solo dove si ha residenza, domicilio personale o professionale o centro principale degli interessi vitali.
Oggi Letta incontra anche Di Maio, che rilancia sul programma.
«Inutile negarlo, non nascondo che la nostra comunità locale abbia sofferto tanto e che da Di Maio si aspetterebbe ancora delle scuse – è la dichiarazione di Stefano Marazzi, segretario Pd di Bibbiano – Di Maio qunado era ancora leader del M5S dichiarò mai con il partito di Bibbiano, all’indomani dello scandalo “Angeli e Demoni” sui presunti affidi illeciti nella val d’Enza Reggiana che portò all’arresto anche il sindaco dem, Andrea Carletti».
IL FRONTE DI CALENDA
Calenda dal suo canto spiega di essersi trovato a un bivio: «sono stato combattuto tra due sentimenti: quello di andare da solo, preservando la purezza delle nostre idee, e quello della responsabilità verso il Paese, che rischia di ritrovarsi al governo con una destra che ci farà fare la fine del Venezuela. È un rischio reale. Questa è una destra populista. Però il pericolo non è il fascismo, ma quello di finire ai margini del G7».
SLOGAN DAL CENTRODESTRA
Dall’altro lato della barricata, Giorgia Meloni ha chiarito il suo slogan: «Dio, Patria e famiglia non è uno slogan politico ma il più bel manifesto d’amore che attraversa i secoli. Affonda le sue radici nel ‘pro Aris et Focis’ di Cicerone: ‘l’altare e il focolare’ che da sempre fondano la civiltà occidentale. Conservatori significa innanzitutto sentirsi eredi. Avere cioè la consapevolezza storica di ereditare una tradizione, una cultura, un’identità e un’appartenenza. Un conservatore non è contrario ai cambiamenti in sé. È contrario alla visione della sinistra secondo la quale progredire vuol dire cancellare tutto ciò da cui proveniamo».
Matteo Salvini ha annunciato che la Lega chiederà che si possa votare anche il 26 settembre.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA/ANGELO CARCONI