Olandese ammette responsabilità dopo lite con due adolescenti
Mathieu van der Poel, il noto ciclista olandese, dopo esser stato arrestato il giorno prima della gara su strada dei Mondiali di ciclismo con l’accusa di aggressione nei confronti di due ragazze adolescenti, si è dichiarato colpevole del gesto.
«C’è stato un piccolo litigio. Si trattava di vicini rumorosi. Ero andato a letto alle 22.40, ma alcuni ragazzi sul mio pianerottolo hanno pensato bene di bussare continuamente alla mia porta. Ho avuto una discussione, ho chiesto loro di allontanarsi, forse in modo poco gentile, e loro hanno chiamato la polizia. Qui sono piuttosto severi con queste cose. Non sono tornato nella mia stanza fino alle quattro del mattino. Un disastro», ha dichiarato, versione confermata successivamente dalla polizia del Nuovo Galles del Sud: «Verso le 22.40 di sabato, un uomo si trovava in un hotel quando è stato presumibilmente coinvolto in un alterco verbale con due ragazze adolescenti, di 13 e 14 anni. Si presume inoltre che l’uomo abbia spinto entrambe le adolescenti, una è caduta a terra e l’altra è stata spinta contro un muro e ha riportato una lieve escoriazione al gomito», si legge nella nota.
Successivamente, poco dopo l’episodio, la direzione dell’hotel ha chiamato la polizia, che ha provveduto a multare van der Poel per 1.500 dollari australiani, 1.010 euro.
di: Federico ANTONOPULO
FOTO: ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI