Per Kovacs si tratta di ripercussioni a causa della decisione ungherese di non inviare armi in Ucraina

È stato Zoltan Kovacs, portavoce del governo dell’Ungheria, a negare quanto dichiarato dal capo del Consiglio di Sicurezza ucraino, Oleksiy Danilov, ovvero che Budapest sarebbe stata a conoscenza dei piani di invasione Russa in anticipo.

In un tweet di Zoltan Kovacs di legge: «il 3 aprile, gli ungheresi hanno deciso che l’Ungheria non spedirà armi in Ucraina. Sebbene comprendiamo che Kiev non accolga con favore la nostra decisione, diffondere notizie false e inventare bugie non cambierà la nostra posizione».

Mario Draghi avrebbe detto, secondo quanto riferiscono fonti presenti, alla presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola: «ci sono dei momenti in cui la difesa dei valori europei è facile e altri, come oggi con la guerra, in cui è più difficile. L’unità dell’Europa è messa alla prova: dobbiamo difenderla con convinzione. L’Europa ha dato una dimostrazione di grande leadership durante la pandemia con la campagna di vaccinazione e il Next Generation EU, ma siamo indietro sul fronte dell’energia e dell’immigrazione. Sull’energia stiamo facendo molto a livello nazionale, ma le paure dei cittadini devono trovare una risposta in una maggiore coesione e solidarietà europea».

di: Flavia DELL’ERTOLE

FOTO: ANSA/LAURENCE FIGA’ TALAMANCA