PALLONE USA

Sulla sonda sopra gli States la Cina persegue la linea dell’incidente causato dal vento e “non intenzionale”

Dopo la notizia di ieri, il Pentagono ha annunciato di aver ricevuto diverse segnalazioni di un secondo pallone-spia cinese sopra i cieli dell’America meridionale.

Il generale Pat Ryder, portavoce del Pentagono, lo ha rivelato alla Cnn: «abbiamo ricevuto segnalazioni che un altro pallone-spia cinese è in transito sui cieli dell’America Latina». Il generale non ha spiegato su quale Paese stia sorvolando, ma sembra che il pallone non sia diretto verso gli Stati Uniti.

Intanto il Northern Command degli Stati Uniti (Usnorthcom) sta valutando con la Nasa quanto sarebbe ampio il raggio di caduta dei detriti se il pallone venisse abbattuto.

Dalla Cina arriva una presa di posizione molto netta. Secondo il ministro degli Esteri cinese “i media e i politici Usa hanno approfittato” delle accuse lanciate contro il pallone aerostatico, “usando l’incidente come pretesto per attaccare e diffamare la Cina“. Pechino inoltre continua a sostenere che l’ingresso della sonda nello spazio aereo statunitense sia stato un errore. Il ministro degli Esteri, in una nota, ha spiegato che l’ingresso “non intenzionale di un dirigibile senza pilota cinese nello spazio aereo statunitense per causa di forza maggiore, la parte cinese lo ha verificato e comunicato alla parte americana: si tratta di un dirigibile civile utilizzato per scopi di ricerca, principalmente meteorologici“. La causa sarebbe, insomma, dei venti e delle limitate capacità di autogoverno, così “il dirigibile ha deviato molto dalla sua rotta pianificata. Questa è una situazione del tutto inaspettata causata da forza maggiore e i fatti sono molto chiari“. La Cina ha assicurato di agire “sempre in stretto accordo con il diritto internazionale e rispetta l’integrità sovrana di tutti i Paesi. Non abbiamo intenzione di violare e non abbiamo mai violato il territorio o lo spazio aereo di alcun Paese sovrano“, mentre dagli Stati Uniti sono arrivati attacchi per “diffamare la Cina. La parte cinese è fermamente contraria a ciò. Mantenere i contatti e la comunicazione a tutti i livelli è un’importante intesa comune raggiunta dai presidenti cinese e Usa nel loro incontro a Bali“.

L’affaire Blinken

La notizia della mancata visita, domenica 5 gennaio, del Segretario di Stato americano Antony Blinken in Cina è il fatto diplomatico che fa discutere da ieri. Per evitare uno strappo tra i due Paesi Blinken ha spiegato di aver solo rimandato la missione a quando “vi saranno le condizioni per una visita”, senza fissare una data precisa. Il segretario di Stato ha poi chiesto a Pechino di allontanare il pallone dallo spazio aereo degli Usa, un “primo passo” a risolvere le tensioni.

Dalla Cina arriva però una smentita. Secondo Pechino la visita di Blinken non era mai stata annunciata. In una nota, diffusa a seguito di un telefonata tra il capo della diplomazia del Partito comunista cinese Wang Yi e il segretario di Stato americano, si legge che come gestire le relazioni bilaterali è “compito della diplomazia, in particolare su situazioni inaspettate, affidandosi a calma e prudenza. In effetti, nessuna delle due parti ha mai annunciato che ci sarebbe stata una visita. È una questione statunitense aver fatto il loro ultimo annuncio e noi lo rispettiamo“.

di: Flavia DELL’ERTOLE

FOTO: ANSA/FRAME DA VIDEO AFP