Un elettricista ha presentato ricorso contro l’azienda: la calvizie è una caratteristica tipica del sesso
Fa sorridere ma l’argomento è molto serio: in Gran Bretagna il tribunale del Lavoro ha stabilito che fare riferimento alla calvizie di un uomo sul posto di lavoro è una molestia sessuale che equivale a commentare le dimensioni del seno di una donna.
L’elettricista Tony Finn, licenziato dall’azienda dove ha lavorato per 24 anni, ha presentato ricorso denunciando di essere stato vittima di molestie sessuali a causa di alcuni commenti malevoli sulla sua calvizie e tre giudici guidati da Jonathan Brain hanno stabilito che, in effetti, è andata proprio così.
Il caso è nato così: durante una discussione avvenuta nel 2019, il supervisore della fabbrica incriminata, la British Bug Company con sede nel West Yorkshire, si è rivolto all’elettricista definendolo “calvo” e aggiungendo definizioni scurrili. In seguito avrebbe minacciato di aggredire fisicamente Finn.
«A nostro giudizio – hanno dichiarato i giudici chiamati a confermare o smentire la denuncia – c’è una connessione tra la parola ‘calvo’ da un lato e una caratteristica tipica del sesso dall’altra». L’avvocato ha ribattuto che anche le donne possono essere pelate ma per i giudici “la calvizie è molto più prevalente negli uomini rispetto alle donne”: «lo troviamo intrinsecamente legato al sesso dell’individuo“, ha concluso.
di: Micaela FERRARO
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