Facebook / Hollie Dance

Contro il parere della famiglia che ha sempre creduto in un suo risveglio, la Corte d’Appello britannica ha disposto l’interruzione dei trattamenti

Oggi alle 12 ora locale (le 13 in Italia) i medici staccheranno il sostegno vitale che tiene in vita il 12enne Archie Battersbee, come disposto dalla Corte d’Appello britannica.

Nonostante il parere contrario dei genitori del ragazzo, trovato privo di conoscenza in casa il 7 aprile scorso e da allora ricoverato in coma nel London Royal Hospital, la decisione è stata autorizzata in tre gradi di giudizio dalla giustizia britannica. I medici, infatti, hanno ritenuto improbabile un suo risveglio diagnosticando una morte probabile delle cellule cerebrali, ma Hollie e Paul Battersbee credono che sia ancora possibile.

La famiglia si era rivolta al Comitato Onu per i diritti delle persone con disabilità (Unrpd) per una valutazione urgente del ricorso. Il collegio chiamato a pronunciarsi, tuttavia, formato dal giudice Andrew McFarlane, presidente del sezione diritto di famiglia della Corte d’appello d’Inghilterra e Galles, e dai colleghi Eleanor King e Andrew Moylan, ha ritenuto che il Comitato non abbia alcun ruolo giurisdizionale nel Regno Unito e ha invitato i genitori a verificare l’ammissibilità del caso presso istituzioni giudiziarie internazionali riconosciute concedendogli, tuttavia, poco meno di 24 ore.

«Ogni giorno che egli continua a ricevere trattamenti vitali è un giorno di agonia in più, contrario a ciò che la Corte ha stabilito essere il suo miglior interesse» – è stata la pronuncia finale del giudice McFarlane, escludendo allo stato ulteriori rinvii, anche brevi

di: Alessia MALCAUS

FOTO: ANSA/Facebook / Hollie Dance