Esplosioni udite a Kiev e a Odessa. Morto il giornalista Oleksandr Makhov
È il 70esimo giorno di guerra in Ucraina. Il sindaco di Dnipro Borys Filatov ha riferito su Telegram che il centro della città è stato colpito da missili russi. In serata sono state avvertite potenti esplosioni anche in altre zone centrali dell’Ucraina, come Cerkasy e Zaporizhzhia, come riporta Unian.
Mosca annuncia un cessate il fuoco di tre giorni per consentire l’evacuazione dei civili dall’acciaieria Azovstal di Mariupol. Lo rende noto il comando militare russo, sottolineando che il corridoio umanitario resterà aperto da giovedì a sabato e che i civili potranno scegliere se andare nei territori controllati dall’Ucraina o dalla Russia. Lo riporta Interfax.
A Kiev e a Odessa sono state sentite alcune esplosioni. Lo riporta Ukraine 24, precisando di essere al lavoro per avere informazioni più dettagliate.
È morto Oleksandr Makhov, giornalista dei canali TV Dom e Ukraina 24 e militare delle forze armate ucraine. Lo rende noto Ukrinform, che ricorda Makhov: «era un giornalista di talento che aveva deciso di scegliere la difesa della Patria». Anche il portavoce dell’amministrazione di Odessa, Sergey Bratchuk, ha fatto un post su Telegram in ricordo di Makhov.
Si è conclusa una nuova operazione coordinata dall’Onu e dal Comitato Internazionale della Croce Rossa (Cicr) per mettere in salvo civili portati via da Mariupol. Più di 300 civili, evacuati dalla città portuale e dalle zone limitrofe, sono arrivati nella città di Zaporizhzhia, dove ieri erano arrivate un altro centinaio di persone, soprattutto civili che si erano rifugiati nell’acciaieria Azovstal.
«Oggi siamo di nuovo riusciti a dare un passaggio sicuro ai civili intrappolati a Mariupol e in altre aree grazie alla forte cooperazione tra le Nazioni Unite e il Cicr» ha scritto su Twitter Osnat Lubrani, coordinatore umanitario delle Nazioni Unite in Ucraina.
La procuratrice generale ucraina Iryna Venediktova ha riferito che 10 civili sono stati uccisi e 20 sono rimasti feriti in un attacco russo che ha colpito un deposito di autobus nella città di Avdiivka. Stando a quanto riportato dal Guardian, la polizia nazionale ucraina ha pubblicato foto che mostrano le conseguenze del raid al deposito degli autobus, affermando che gli operai di una fabbrica stavano aspettando di salire a bordo di un mezzo quando è arrivato l’attacco. «I russi sapevano esattamente dove stavano mirando» ha affermato il governatore del Donetsk Pavlo Kyrylenko.
I tentativi di prendere d’assalto l’acciaieria Azovstal di Mariupol “continuano per il secondo giorno e le truppe russe sono già sul territorio, ma la comunicazione con i difensori è stata ripristinata”.
Lo ha detto David Arahamiya, negoziatore ucraino e capo del partito del presidente Volodymyr Zelensky. Nel suo ultimo bollettino, l’esercito di Kiev ha confermato l’assalto delle forze nemiche, assicurando di avere ancora il controllo dell’acciaieria.
L’Onu riferisce che più di 3.200 civili sono morti e quasi 3.400 sono rimasti feriti dall’inizio della guerra, lo scorso 24 febbraio.
Stando agli ultimi dati dell’Ufficio dell’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani sono almeno 3.238 le vittime accertate fra i civili, compresi 72 bambini, 71 ragazze, 84 ragazzi e 738 donne. I feriti sono almeno 3.397.
Secondo l’Unhcr, l’Ageniza delle Nazioni Unite per i rifugiati, Ssno oltre 5,6 milioni le persone che hanno lasciato il Paese dall’inizio del conflitto. A questi si aggiungono 7,7 milioni di sfollati interni, secondo gli ultimi dati dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim).
di: Francesca LASI
FOTO: ANSA/FERMO IMMAGINE UKRINFORM