L’uomo, di origine straniera, aveva denunciato la scomparsa del figlio e lo avrebbe riconosciuto anche grazie alle foto dei tatuaggi
È stato sciolto il mistero sull’identità del ragazzo trovato morto a Vanzaghello, nel milanese, sulla strada statale 36 (qui la vicenda): si chiama Tai, aveva 34 anni ed era di origine marocchina.
Il padre, che aveva denunciato ai carabinieri di Corsico (Milano) la scomparsa del figlio, avrebbe riconosciuto il cadavere trovato nella piazzola di sosta grazie alle foto dei tatuaggi presenti sul corpo e dell’anello a forma di teschio che aveva al dito al momento del ritrovamento, divulgate dalla Questura di Varese. L’esame delle impronte digitali, infatti, non aveva dato alcun riscontro.
L’uomo che ha riconosciuto la vittima era arrivato in Italia dal Marocco perché da giorni non aveva notizie del figlio. Una volta collegati i casi, gli inquirenti hanno eseguito il riconoscimento ufficiale della salma, avvenuto all’istituto di medicina legale.
Scoperta la sua identità, resta ancora irrisolta la dinamica della morte del 34enne. L’ipotesi più accreditata è che sia stato pestato e poi abbandonato, agonizzante ma ancora vivo. A finirlo potrebbe essere stata un’auto che lo ha investito e lasciato lì. Il medico legale ha confermato che è deceduto di morte violenta.
Si continua a indagare nel mondo della droga.
di: Marianna MANCINI