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Putin non sarà ad assemblea generale Onu, Lavrov sì. Cremlino: “non ci sono presupposti per incontro Putin-Zelensky”

Dmitrij Medvedev, il vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa, è stato chiaro in merito all’eventuale pace con l’Ucraina: «La Russia sta conducendo un’operazione militare speciale in Ucraina e cerca di stabilire la pace alle proprie condizioni esattamente alle nostre condizioni, questo va detto apertamente, e non alle condizioni che i nostri ex partner internazionali, che non vedono l’ora di vedere la sconfitta militare della Russia, cercano di imporci», ha sottolineato Medvedev.

Ma al momento, secondo quanto riferito dal portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, “non c’è alcun processo negoziale ora. L’operazione militare speciale continua fino al raggiungimento degli obiettivi prefissati” e che, di conseguenza, l’incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e quello ucraino Volodymyr Zelensky, sarà possibile solo dopo che i negoziatori di entrambe le parti avranno “fatto i compiti“, afferma Peskov, aggiungendo che “la delegazione ucraina dei negoziatori è scomparsa dal radar”.

Inoltre, le tensioni non cennano a diminuire e il presidente russo Vladimir Putin ha deciso di non alla 77esima riunione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite che si terrà a settembre a New York e non ha in programma di intervenire all’evento, al quale invece, parteciperà il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, ha concluso Peskov.

La situazione a Kharkiv è drammatica e il bilancio dei morti è allarmante: il portavoce del ministero della Difesa russa, Igor Konashenkov, citato dalla Tass, ha parlato di fino a 150 soldati ucraini uccisi dalle forze armate della Federazione russa.

Antonio Guterres, il segretario generale dell’Onu, in merito ad ogni operazione militare “suicida” verso le centrali nucleari, e in particolare riferendosi a quella di Zaporizhzhia, luogo di bombardamenti da venerdì scorso, ha chiesto l’immediata sospensione, così che l’Agenzia internazionale per l’energia atomica possa entrare. «Qualsiasi attacco alle centrali nucleari è una cosa suicida», ha affermato Guterres.

Attualmente, per motivi di sicurezza, l’attività dei due reattori della centrale è stata ridotta. Lo ha reso noto Igor Konaskenkov, il portavoce del ministero della difesa russo: «Per prevenire incidenti, il personale tecnico ha ridotto la produzione dei reattori 5 e 6 a 500 megawatt», ha precisato il portavoce.

Intanto, Yevgeny Balitsky, il capo filorusso di Zaporizhzhia, ha firmato l’ordine di tenere un referendum sulla riunificazione della regione con la Russia, con 700 delegati tutti a mano alzata all’unanimità per dare il loro assenso alla proposta.

Nel frattempo, il Presidente Zelensky minaccia di dare uno “stop” ai negoziati, qualora la Russia “cercherà di annettere le regioni temporaneamente occupate del sud con l’aiuto dei cosiddetti referendum“. «Ci sono sempre più notizie che gli occupanti si stanno preparando per pseudo-referendum nelle aree del sud del nostro Stato che occupano. Voglio dire una cosa molto semplice: tutti coloro che aiuteranno gli occupanti in qualche modo a realizzarli saranno ritenuti responsabili», ha aggiunto Zelensky.

Le notizie arrivano anche dall’altra faccia dell’emisfero: a New York, precisamente in un parco giochi del Central Park, è apparsa una statua, dipinta con una vernice rosso vivo, del Presidente russo Vladimir Putin, scolpito a cavalcioni di un carro armato in miniatura.

«Questa scultura vuole denunciare l’assurdità della guerra e mettere in evidenza il coraggio dei bambini di fronte a situazioni violente e catastrofiche provocate da altri», ha scritto l’artista francese, James Colomina, noto per le sue sculture di colore rosso vivo, sovente installate di nascosto in luoghi pubblici.

Le rotte del commercio

È stata autorizzata la nave Sacura, sotto bandiera liberiana, a partire dal porto uhzny in direzione Ravenna, con un carico di 11mila tonnellate di soia.

Ma non solo: dal porto ucraino di Chornomorsk partirà anche la nave Arizona, con destinazione località turca di Iskenderun, carica di oltre 48mila tonnellate di grano.

Entrambe le navi faranno tappa a Istanbul, dove avrà luogo l’ispezione dei delegati del centro di coordinamento: qualora non ci fossero problemi, potranno continuare la rotta.

di: Federico ANTONOPULO

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