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Forza Italia punta sulle infrastrutture e sui trasporti. Il Ponte? “Esisterebbe già se la sinistra non avesse bloccato tutto”

«Di fronte all’inflazione, che sta erodendo i redditi e i risparmi delle famiglie, vogliamo azzerare l’Iva sui prodotti di prima necessità come il pane, la pasta o il latte». Così Silvio Berlusconi rilancia il programma del centrodestra puntando sul potere d’acquisto delle famiglie.

Oltre al fisco, il Cavaliere rilancia anche sulle infrastrutture: «è grazie al nostro governo che l’Alta velocità è arrivata a Salerno, accorciando l’Italia, ma la rete dell’Alta velocità va estesa a tutto il Sud, deve raggiungere le regioni adriatiche e deve estendersi fino alla Sicilia, naturalmente con la realizzazione, direi finalmente, del ponte sullo Stretto di Messina, un’opera che avevamo già approvato, già finanziato, già appaltato e che oggi, se la sinistra non avesse bloccato tutto, sarebbe già in funzione da tempo».

Il programma del Centrodestra

Da una nota congiunta arriva la notizia che i leader del centrodestra hanno “condiviso e dato il via libera al programma di governo che la coalizione realizzerà dopo le elezioni del 25 settembre quando, finalmente, l’Italia potrà avere un governo coeso e capace di dare al Paese delle risposte concrete“. Il programma “si articola in 15 punti, serio e realizzabile, incentrato sulla tutela dell’interesse nazionale, sulla crescita economica e sulla difesa del potere d’acquisto delle famiglie“. Il documento è stato “elaborato nelle scorse settimane da un tavolo tecnico composto dai delegati di tutte le forze del centrodestra, vengono ribaditi i nostri valori e la nostra collocazione in Europa, nell’Alleanza atlantica e in Occidente, la necessità di una profonda riforma fiscale con la flat tax, del superamento della legge Fornero con Quota 41, dei decreti sicurezza, dell’autonomia regionale e del presidenzialismo e di tutti gli altri elementi che sono indispensabili per affrontare i problemi dell’Italia e dare finalmente il via a un rilancio che non può più essere rinviato“. In conclusione la nota congiunta sottolinea che per la coalizione di centrodestra sono fondamentali “anche i temi delle infrastrutture strategiche, delle riforme come quelle della giustizia e della pubblica amministrazione, passando, ovviamente per la necessità di tagliare il carico fiscale a famiglie e imprese“.

Letta punta sull’istruzione, “conoscere è potere”

«Il Pd e il centrosinistra hanno fatto diversi sbagli, compresa una riforma sciatta e non condivisa con la comunità scolastica. Io da presidente del Consiglio avevo preso l’impegno di non tagliare di un euro la spesa in istruzione. E l’ho fatto» scrive il segretario del Partito Democratico su Facebook. «Stiamo definendo gli ultimi dettagli del nostro programma per le elezioni del 25 settembre. Per noi davanti a tutto, trasversalmente, ci sarà la scuola, con il piano “Conoscere è potere”, con cui vogliamo investire 10 miliardi di euro in cinque anni. Quando si parla di “democrazia a rischio” ci si concentra solo sulle riforme istituzionali o sui regolamenti parlamentari. Sono interventi utili e necessari, ci mancherebbe. Ma la riforma prioritaria, una cura per l’Italia, oggi è la scuola», conclude.

Ecco il Terzo Polo: Renzi e Calenda siglano l’accordo

Da speculazione politica a realtà: come preannunciato in mattinata, Matteo Renzi e Carlo Calenda hanno sottoscritto un patto per il Terzo Polo. L’accordo stipulato dai due mette a punto i dettagli del progetto, dal programma al rush elettorale.

A confermare l’accordo nelle scorse ore era stato lo stesso Renzi: «se c’è un progetto politico, sono pronto a fare un passo indietro, Carlo può fare il front runner in campagna elettorale e noi gli daremo una mano» spiega alla Stampa.

«Il Terzo Polo può prendere voti sia a Forza Italia sia al Pd e con un buon risultato al proporzionale, possiamo essere decisivi in Parlamento per far tornare Mario Draghi» rilancia ancora il capo di Iv.

In un post su Facebook, Matteo Renzi annuncia ai cittadini che “il 25 settembre troverete sulla scheda elettorale anche questa possibilità” e invita tutti a “non accontentatevi dei meno peggio, mandate in Parlamento persone di qualità“.

Calenda sarà insomma leader di coalizione: «ne sono molto contento e onorato e ringrazio Matteo Renzi per il gesto di generosità. Penso che quello che dobbiamo fare adesso e smetterla di parlare di alchimie e parlare di programmi. Noi abbiamo già iniziato spiegando che c’è uno spazio importante per persone che vogliono un Italia seria, che dice quello che vuole fare, che non fa una lotta contro gli altri, ma fa la lotta per il paese».

«Dico alla comunità di Italia Viva: adesso tutti al lavoro con Carlo e gli amici di Azione per salvare l’Italia dai sovranisti e dai populisti. A testa alta, a viso aperto. Ci siamo riusciti con Draghi quando non ci credeva nessuno, riproviamoci adesso. Con il nostro sorriso, con la nostra generosità, con il nostro stile orgogliosamente controcorrente. L’Italia ha bisogno di noi per evitare l’incubo populista e tornare a sognare buona politica. Ci siamo, con tutto il nostro coraggio» incalza Renzi.

A commentare questa coalizione è anche il partito di Centro Insieme: «il terzo polo ha bisogno di una linea popolare solidale. Non può bastare offrire dunque al Paese solo una linea efficientista e tecnocratica. Pertanto la disponibilità di Insieme, sulla scorta dell’interlocuzione che il Partito ha intrattenuto nelle ultime settimane con Italia viva, a questo è legata. Ribadiamo che la nascita di una coalizione autonoma ed, anzi, alternativa agli schieramenti di destra e di sinistra, sia necessaria nell’interesse del Paese per almeno due ordini di motivi: avviare quella ‘trasformazione’ del nostro sistema politico che Insieme auspica da anni, sottraendo l’Italia alla tenaglia del bipolarismo maggioritario che ne sta soffocando la libera articolazione democratica; riportare al centro di un confronto politico asfittico, i diritti ed i doveri, le preoccupazioni e le attese del popolo italiano che non possono prescindere da un progetto politico fortemente ispirato a principi di solidarietà, di giustizia sociale, di lotta frontale alle diseguaglianze e di piena valorizzazione delle risorse e delle energie della società civile» scrive in una nota.

Noi moderati: la nuova sigla centrista di Toti, Lupi e Cesa

Affianco al Terzo polo di Renzi e Calenda oggi è nata un’altra formazione centrista: si tratta di Noi moderati, una lista unica che raggruppa i quattro partiti minori del centrodestra: l’Udc di Cesa, Coraggio Italia di Toti, Italia al centro e Noi con l’Italia.

Meloni attacca il Pd: “si nasconde dietro coperta di Linus”. FI contro contro terzo polo

«Io sto facendo una campagna elettorale raccontando quello che voglio fare. Noi abbiamo una sinistra che pure di governare è disposta a farlo sulle macerie. La sinistra ha un problema serio a entrare nei contenuti cerca sempre di nascondersi dietro la coperta di Linus». Giorgia Meloni torna a criticare il Pd e non risparmia l’attacco ai “giornali internazionali” che “imbeccati dalla sinistra, raccontano una Italia governata da FdI come una specie di pericolo per tutto il mondo, mi corre l’obbligo di segnare a queste persone che imbeccano la stampa che nessuno italiano smetterà di votare Fratelli d’Italia perchè lo dice il New York Times“.

Subito il commento a gran voce di Fratelli d’Italia in merito alla nascita del terzo polo: «Il terzo polo è destinato ad arrivare quarto, è un voto inutile quello al terzo polo. Non avrà alcuna possibilità di incidere sull’Italia di domani, sono voti sprecati, si salverà qualcuno in parlamento ma non mi pare che ci siano spazi al centro. Il centro siamo noi, il centro non può essere un’aggregazione elettorale tra forze che si detestano, che si sono litigate fino all’altro giorno, mi pare molto difficile che possano rappresentare un’alternativa, è un voto sprecato», commenta il coordinatore Antonio Tajani parlando con i cronisti fuori Montecitorio, aggiungendo che il gruppo “arriverà dopo centrodestra, sinistra e Movimento 5 stelle. Per fare cosa? Non si capisce, se uno vuole una politica centrista, e scelte liberali, riformiste garantiste deve scegliere Forza Italia per avere un centro-destra“.

Da Tajani a Conte, pioggia di critiche per Calenda

A proposito di questo terzo polo, non è morbido il giudizio che ne offre Tajani, ospite di Controcorrente, che parla di un “voto ininfluente“: «c’è il rischio che Calenda e Renzi diventino gli ascari della sinistra. »È inutile dare il voto al Terzo polo, terzo perché arriva dopo il centro-destra e dopo la sinistra».

Non è più accondiscendente Letta che su Renzi dichiara: «ha fatto una frittata, è il miglior amico di Giorgia Meloni».

«Carlo Calenda ha passato il tempo a fare il bullo invece di fare proposte politiche serie» rincara la dose Luigi Di Maio durante una conferenza stampa alla Camera.

Non si risparmia la battuta neppure Giuseppe Conte: «nuova settimana, nuovo cambio di alleanza per Calenda» scrive su Twitter il leader M5S. «Ora è il momento di abbracciare il Rinascimento saudita di Renzi, per provare insieme a trovare un posto in Parlamento. Le emergenze di cittadini e imprese? Un dettaglio secondario».

M5S alle prese con le parlamentarie

Nel Movimento la scelta dei candidati sarà invece affidata alle parlamentarie, una sorta di primarie aperte agli iscritti sul cui regolamento però si discute ancora. A chiedere “regole chiare e da subito” è Virginia Raggi che, “in qualità di membro del comitato di garanzia, la più votata, credo che vada data una risposta immediata“.

«Il comitato di garanzia deve poter esaminare la proposta di regolamento che ci deve essere sottoposta dal presidente» spiega, invocando una “modalità trasparente e attraverso procedure partecipate” per la “formazione delle liste“.

La gela subito Giuseppe Conte: «vorrei rassicurare pubblicamente Virginia Raggi che si sta agitando e tenta di agitare la comunità del Movimento 5 Stelle sulla trasparenza che viene indicata a sproposito: avremo un processo della formazione delle liste e le Parlamentarie assolutamente trasparente, in linea con le previsioni statutarie».

Il presidente ricorda di aver scritto personalmente lo statuto “raccogliendo tutte le istanze all’interno del Movimento” e non perde occasione per pungolare Raggi: «faremo le liste non come al Comune di Roma dove lei si è autocandidata senza sentire i vertici del Movimento e formando delle liste di sua iniziativa scegliendo le persone».

di: Marianna MANCINI

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