Si tratta di uno svedese-iraniano accusato di spionaggio a favore di Israele

Le Nazioni Unite hanno chiesto la grazia per un accademico iraniano-svedese, Ahmedreza Djalali, accusato di spionaggio e quindi condannato a morte a Teheran.

L’esecuzione è prevista per il 21 maggio ma le autorità iraniane hanno annunciato che potrebbero posticiparla.

«Siamo profondamente allarmati dall’imminente esecuzione nella Repubblica islamica dell’Iran del medico e accademico svedese-iraniano Ahmedreza Djalali», ha detto la portavoce dell’ufficio per i diritti delle Nazioni Unite Liz Throssell.

Djalali, che viveva a Stoccolma e lavorava presso il Karolinska Medical Institute, è stato arrestato durante una visita in Iran nell’aprile 2016.

di: Micaela FERRARO

FOTO: PIXABAY