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Canada: Mosca non ha più forza per raggiungere obiettivi

Russia e Ucraina sono giunte a un accordo sul grano ed è prevista per oggi la firma, secondo quanto riportato dal Governo di Erdogan.

Non si ferma, tuttavia, la battaglia. Secondo il Canada la Russia ha subito gravi perdite di uomini e attrezzature e non ha “più la forza” per raggiungere i suoi obiettivi nel Paese. Zelensky cavalca quest’onda e dichiara che il suo esercito ha la capacità di infliggere “significative nuove perdite” alle forze russe in Ucraina.

Continua la controffensiva ucraina: i raid su Zaporizhzhia, secondo Yevgeny Balitsky, il capo dell’amministrazione civile-militare russa della regione nel sud dell’Ucraina dove è situata la centrale nucleare, rischiano “di far saltare in aria mezza Europa”.

Intanto nell’autodichiarata Repubblica popolare di Donetsk (Dpr) è stato interrotto l’accesso a Google. Secondo il leader Pushilin infatti, “il motore di ricerca americano farebbe propaganda ucraina e occidentale contro i russi e i russofoni”. «Abbiamo deciso di bloccare Google nel territorio della Dpr – ha scritto Denis Pushilin sul suo account Telegram, aggiungendo che – questo è ciò che devi fare in ogni società con i criminali: isolarli dalle altre persone. Se Google la smetterà con la sua politica penalizzante e tornerà alla legalità, alla moralità e al buon senso, non ci saranno ostacoli per il suo lavoro. La propaganda disumana dell’Ucraina e dell’Occidente ha da tempo superato tutti i confini. C’è una vera persecuzione dei russi, l’imposizione di bugie e disinformazione. In prima linea nella tecnologia dell’informazione c’è la ricerca di Google, che apertamente, su ordine dei suoi curatori del governo degli Stati Uniti, promuove il terrorismo e la violenza contro tutti i russi, e in particolare la popolazione del Donbass».

L’ACCORDO SUL GRANO

Una svolta che ripaga quella dell’accordo, con il prezzo del frumento che torna ai livelli pre-invasione: il grano tenero viene scambiato a 784,5 dollari per ogni singola unità contrattuale da 5mila staia (-2,64%) come il 16 febbraio, una settimana prima dell’attacco di Mosca a Kiev. Analoga la dinamica del grano duro (-2,32% a 841,25 dollari per 5mila staia), poco sotto la chiusura del 18 febbraio.

Gli Stati Uniti hanno rivolto un plauso ai due Paesi, come riporta il portavoce del dipartimento di Stato Ned Price.

L’Ucraina ha firmato la sua parte tramite il ministro delle Infrastrutture ucraino Oleksandr Kubrakov; a seguire è arrivata la sigla del ministro della Difesa turco Hulusi Akar e del segretario generale dell’Onu António Guterres. Ora manca solo la firma della delegazione russa guidata dal ministro della Difesa, Sergei Shoigu. Insieme a lui il suo omologo turco Hulusi Akar mentre per l’Ucraina sarà a Istanbul il ministro delle Infrastrutture Alexander Kubrakov.

I RISVOLTI PER L’ITALIA

Con l’accordo sull’esportazione di cereali e prodotti alimentari, in Italia arriveranno quasi 1.200 mila tonnellate di mais per l’alimentazione animale, grano tenero per la panificazione e olio di girasole dall’Ucraina. Lo stima Coldiretti.

LE MUNIZIONI DALLA NATO

La camera degli Stati Uniti ha approvato lo scorso 14 luglio un programma da 100 milioni di dollari per addestrare i piloti ucraini all’utilizzo di velivoli americani. Zelensky ha spesso chiesto l’intervento della Nato per proteggere i cieli ucraini e, in alternativa, l’invio di aerei da combattimenti ma finora Joe Biden si era mostrato piuttosto prudente. Adesso, tuttavia, qualcosa sembra essere cambiato e dal Pentagono trapelano indiscrezioni sulla possibilità che una svolta in questo senso avvenga.

Preoccupa, infatti, l’avanzata russa nel Donbass e la decisione di estendere gli obiettivi. Kiev ha soltato 56 velivoli da combattimenti che sono molto vecchi, jet d’epoca sovietica. Polonia e Slovacchia hanno fatto arrivare alcuni Mig 29, smontati e trasferiti via terra, assieme a stock di pezzi ma il timore che le squadriglie si trovino presto con una limitata capacità di supportare le truppe e difendere i cieli è reale. L’idea quindi è di fargli avere caccia occidentali per ridurre il gap con l’aeronautica russa.

di: Micaela FERRARO

FOTO: ALBERTO LANCIA/ANSA/DEF