Il Paese adotterà il metodo internazionale di conteggio degli anni di età, abbandonando quello tradizionale che contava i mesi di gestazione

Dal 1° gennaio 2023 oltre 50 milioni di abitanti sudcoreani diventeranno più giovani di uno o due anni. Una legge recentemente approvata, infatti, introdurrà il metodo internazionale di calcolo dell’età, a partire dalla data di nascita e con compimento di ogni anno nell’anniversario della nascita.

Fino ad ora, infatti, in Corea del Sud esistevano due metodi di calcolo: uno, quello tradizionale, che conteggiava anche i 9 mesi di gestazione, e un secondo (utilizzato solamente ai fini della coscrizione e per l’applicazione del divieto di bere alcolici e fumare) in cui gli anni della persona venivano calcolati da zero alla nascita per poi aumentare ogni Capodanno.

Il metodo tradizionale usato fino a ora prevedeva di arrotondare i 9 mesi della gestazione a 12 in modo che che la persona compisse il primo anno di vita in corrispondenza del giorno di nascita. Un’altra peculiarità di questo sistema era che, superata la data in questione, l’individuo guadagnasse ogni successivo anno in corrispondenza del Capodanno. A beneficiare delle nuovi leggi saranno gli abitanti che, nascendo il 31 dicembre, compivano due anni solo il giorno successivo.

«La revisione mira a ridurre i così socio-economici non necessari perché le controversie legali e sociali, così come la confusione, persistono», ha detto il parlamentare Yoo Sang-bum del People Power Party al governo. Come già annunciato dal presidente sudcoreano Noon Suk Yeol durante la sua campagna elettorale, infatti, l’emendamento dell’Atto civile e dell’Atto generale della pubblica amministrazione mira a unificare i criteri di conteggio per risolvere i problemi nella fornitura di servizi assistenziali, medici e amministrativi.

di: Alessia MALCAUS

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