L’uomo condannato all’ergastolo ha chiesto oggi la revisione del processo

Continua a dichiararsi innocente Maurizio Tramonte, che è stato condannato all’ergastolo per la strage di piazza Loggia a Bresca e stamattina nel corso della nuova udienza ha chiesto la revisione del processo: «la mattina del 28 maggio 1974 non ero in piazza della Loggia a Brescia. Sono stato condannato innocentemente per la strage di piazza Loggia, un reato criminale e vigliacco. E io non sono né criminale, né vigliacco».

Tramonte oggi ha 70 anni e si trova nel carcere di Fossombrone. È intervenuto da lì davanti alla Corte d’appello di Brescia e ha attaccato due testimoni chiave del processo, Vincenzo Arrigo e Domenico Gherardini. Arrigo ha detto che Tramonte confessò la sua presenza in piazza mentre Gherardini disse che Tramonte gli riferì di essere stato in moto alla riunione di Abano Terme nella quale fu deciso l’attentato. «Con loro non ho mai parlato di piazza della Loggia – ha dichiarato Tramonte – Sono due persone ignoranti e invidiose. Non è colpa loro, è la loro natura. Hanno voluto costruire su di me un personaggio che non esiste – ha poi concluso riferendosi ai pm dell’inchiesta bresciana – Anzi che esiste solo nelle loro teste».

di: Micaela FERRARO

FOTO: ANSA/EPA