FORESTA AMAZZONICA

Nella prima metà del 2022 si sono registrati 759 episodi di conflitti “no campo”

Nei primi 6 mesi del 2022 le foreste amazzoniche del Brasile sono state teatro di un’escalation di violenza senza pari: si sono registrati 759 episodi di conflitto “no campo” in Brasile, che hanno coinvolto 113.654 famiglie.

Secondo quanto spiega la Fides, agenzia di stampa delle Pontificie Opere Missionarie, ribattuta da AGI, si tratta di 601 casi di conflitti per la terra, 105 casi di conflitti per l’acqua, 42 per motivi di lavoro (41 in schiavitù e uno sfruttamento) e 10 casi di conflitto in periodo di siccità e un conflitto nell’area mineraria.

Di tutti questi numeri, quello che spaventa maggiormente riguarda gli omicidi: la prima metà del 2022 ha fatto registrare 33 omicidi, con un aumento totale del 150% rispetto al 2021 e con il tasso del 30,30% di omicidi registrati quest’anno legati alle armi da fuoco, la percentuale più alta dal 2018.

Nel 2020 il picco era arrivato al 60% ed era legato all’invasione dei territori. Quest’anno invece la percentuale di questa specifica casistica arriva al 16%. Dei 158 territori in cui ci sono stati omicidi tra il 2016 e il 2022, in almeno il 46% dei casi si è verificato qualche conflitto a fuoco nello stesso periodo.

Il rapporto ha messo in luce che quasi un quarto degli omicidi registrati si è verificato in territori minacciati di sfratto giudiziario.

Spaventosi i numeri che riguardano i bambini: dal 2019 al 2022 sono stati uccisi 7 tra bambini e adolescenti, di questi quattro erano indigeni. Per quanto riguarda le morti femminili, ci sono state 74 vittime di violenza e sono state uccise cinque donne, il numero più alto dal 2016. I principali tipi di violenza sono stati la minaccia di morte (21,62% del totale), seguita dall’intimidazione (18,92%) e dal tentato omicidio (10,81%).

di: Micaela FERRARO

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