I protestanti hanno assaltato la residenza per chiedere le dimissioni del presidente Rajapaksa, poi fuggito
In Sri Lanka i manifestanti si sono rifiutati di allontanarsi dalla residenza del presidente Gotabaya Rajapaksa dove si sono stabiliti dopo l’assalto di ieri.
Il primo ministro Ranil Wickremesinghe si è dimesso già nella mattinata di ieri, mentre Rajapaksa ha riferito solo in serata l’intenzione di presentare le dimissioni entro il 13 luglio.
«La nostra lotta non è finita – ha dichiarato il leader degli studenti Lahiru Weerasekara – non rinunceremo a questa lotta finché non se ne andrà davvero».
«Quando i governanti vivono in un tale lusso, non hanno idea di come se la cavino i comuni cittadini» ha dichiarato Sri Sumeda, un monaco che ha percorso 50 chilometri per la sua prima visita al palazzo.
Ieri Rajapaksa era fuggito attraverso un cancello sul retro del palazzo sotto la protezione dei militari. Pochi minuti dopo i protestanti hanno varcato cancelli, circondati dalla polizia armata di munizioni, gas lacrimogeni e cannoni ad acqua.
di: Francesca LASI
FOTO: ANSA/EPA/CHAMILA KARUNARATHNE