Si stima che siano 122 solo i voli cancellati da Ita Airways. Si fermano anche i dipendenti dell’Enav e delle compagnie low cost
Si prospetta una domenica di caos a causa dello sciopero del traffico aereo: i lavoratori del comparto incroceranno le braccia il 17 luglio dalle 14 alle 18.
Si stima che siano 122 solo i voli cancellati da Ita Airways sulla rete nazionale e internazionale.
A fermarsi saranno anche i controllori di volo dell’Enav (Ente nazionale assistenza al volo), insieme ai piloti e agli assistenti di volo italiani di alcune compagnie low cost, ovvero Ryanair, Malta Air, Easyjet e Volotea. Si aggiungono anche i lavoratori di CrewLink, la società irlandese partner di Ryanair nella formazione del personale di cabina.
Sono previsti presidi negli aeroporti di Milano Malpensa, Bergamo Orio al Serio, Pisa e Roma Fiumicino, ma potrebbero esserci manifestazioni anche a Genova.
Per limitare i disagi dei passeggeri Ita Airways ha attivato un “piano straordinario”, inserendo sui primi voli disponibili il maggior numero possibile di viaggiatori: il 50% riuscirà a partire già domenica, per l’altro 50% è stata riprogrammata una soluzione nell’arco dei due giorni a seguire.
I lavoratori del settore aeroportuale , in Italia e in Europa, chiedono migliori condizioni di lavoro. Gli assistenti di volo dell’Enav protestano soprattutto contro “il pesante e cronico sotto organico in cui si trova a operare l’Ente soprattutto in questo particolare momento di ripresa del traffico aereo”, spiegano i sindacati confederali di categoria che hanno aderito, Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti, e Ugl-Ta e Unica.
Le sigle sindacali spiegano che il contratto dei dipendenti Enav “è scaduto da quasi tre anni e la società , anziché negoziare eventuali nuovi istituti normativi con le organizzazioni sindacali, reinterpreta in modo unilaterale e inaccettabile le regole in essere. Le strutture di molti impianti sono fatiscenti e le condizioni di lavoro di molti colleghi risultano al limite della sopportazione”.
Dopo gli scioperi dell’8 e del 25 giugno scorsi, i dipendenti delle quattro compagnie low cost e di Crewlink tornano a rivendicare “condizioni in linea con il contratto nazionale del trasporto aereo, la cancellazione dei tagli ai salari introdotti per fronteggiare un periodo di crisi non più attuale”. Ma chiedono anche “acqua e cibo per gli equipaggi, spesso impossibilitati a scendere dall’aereo anche per 14 ore consecutive”.
di: Francesca LASI
FOTO: ANSA/TELENEWS