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Polemiche anche nello stesso centrodestra, diviso sullo scostamento di bilancio

Fa discutere, in queste ore, il video circolato in rete di Luigi Di Maio che, in visita nella rinomata pizzeria di Napoli Da Nennella, si è lasciato andare ad un’interpretazione di Dirty Dancing lasciandosi sollevare dai presenti.

Un piccolo cabaret che non passa inosservato agli occhi di Matteo Salvini che attacca: «Mentre il ministro degli Esteri svolazza nelle pizzerie, ed ha zero attendibilità, io dico che è roba da matti parlare di soldi dalla Russia mentre milioni di italiani rischiano il licenziamento – accusa il leader della Lega rispondendo alle accuse del ministro degli Esteri in merito ai presunti finanziamenti di Mosca al suo partito. – Noi i soldi se li dovessimo chiedere li chiediamo agli italiani e rispondiamo solo a loro. Sono a processo a Palermo per aver difeso i confini nazionali. Alla Russia soldi non li abbiamo chiesti, non li abbiamo mai visti e non li abbiamo mai presi».

Luigi Di Maio: troppe ombre su rapporti Lega-Putin

Su Facebook il ministro Di Maio: «nel 2018 con Anna Macina bloccammo l’emendamento soppressivo che la Lega aveva presentato per eliminare la norma della legge Spazzacorrotti che disponeva il divieto, per un partito politico italiano, di ricevere soldi da governi o da altri enti di Stati stranieri. Perché la Lega voleva ricevere soldi da governi o da altri enti di Stati stranieri? Ci sono troppe ombre sui rapporti della Lega con Putin. Del resto, l’accordo tra la Lega e il partito Di Putin è valido ancora oggi».

Conte: no a inquinamento della campagna elettorale

Secondo il leader del Movimento 5 stelle è necessario “maneggiare” la questione dei finanziamenti russi “con cura e non buttare sul terreno di una campagna elettorale delicata e complessa illazioni: non buttiamo insinuazioni, stiamo molto attenti“. Il rischio è che “alla fine, rispetto a presunte interferenze, si arrivasse invece a un inquinamento della campagna elettorale con queste insinuazioni e illazioni che spero siano tutte false“. E soprattutto “chi ha responsabilità istituzionali ha una doppia, tripla responsabilità di gestione“.

Lo scostamento di bilancio divide Meloni e Salvini

A dividere il dibattito politico pre-elettorale in questi giorni è lo scostamento di bilancio. Un nodo che spacca in due anche la coalizione di centrodestra con Meloni e Salvini che in un botta e risposta mostrano “sensibilità diverse“.

«Giorgia mi dice ‘aspettiamo, e facciamo riforme più complessive, non mettiamo soldi subito per aiutare la gente a pagare le bollette, aspettiamo l’Europa’, ma se l’Europa dorme io cosa faccio, licenzio un milione di persone?». Così il leader della Lega ribadisce la sua posizione sullo scostamento di bilancio funzionale al dl Aiuti, oggi in Aula per il voto finale.

«Mi domando perché Giorgia e Letta prendano tempo e chiedano di aspettare l’Europa, lo considero un’errore – ribadisce Salvini. – Non è un mio capriccio, bisogna intervenire subito per bloccare gli aumenti, come sta facendo tutta Europa».

«Il problema non è polemizzare – risponde questa mattina Salvini dai microfoni di Mattino Cinque. – La bolletta non è di Matteo Salvini, di destra o di sinistra. Intervenire adesso non è un capriccio di Salvini. Rischiamo una strage come per il Covid, una strage stavolta economica».

«È qualche giorno che mi sorprendono le dichiarazioni di Salvini, a volte sembra più polemico con me che non con gli avversari – confessa la leader di Fratelli d’Italia ospite del Tg della 7. – Il prezzo del gas sale perché le speculazioni salgono, se non fermiamo le speculazioni 30 miliardi non bastano. Non è giusto dire che stiamo aspettando l’Europa, perché ho chiesto che l’Italia faccia il disaccoppiamento tra il costo del gas e delle altre forme di energia, costerebbe tre miliardi. Non capisco la polemica».

di: Marianna MANCINI

FOTO: ANSA/CIRO FUSCO