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Il segretario dem ha offerto il posto di capolista al sottosegretario agli Affari europei dopo il passo indietro di La Regina

È ancora aperto il dibattito sulle liste del Pd che, ad un giorno dalla consegna dei candidati, si trova a dover sostituire il segretario regionale lucano Raffaele La Regina, che ha confermato il suo passo indietro.

Secondo quanto si apprende Letta avrebbe chiesto a Enzo Amendola di correre come capolista in Basilicata alla Camera per la lista Italia democratica e progressista. Amendola è anche sottosegretario agli affari europei.

Nei giorni scorsi il Giornale aveva rilanciato un’esternazione di Raffaele La Regina, segretario regionale del Pd lucano, che in un gruppo privato di Facebook diverso tempo fa aveva ricondiviso un meme su Israele; un post fatto di “parole sbagliate” come aveva ammesso lui stesso, ribadendo però di non aver mai messo in dubbio “legittimità dello stato di Israele e il suo diritto ad esistere“.

La polemica però è tutt’altro che sedata: le accuse di antisemitismo non si sono placate tanto che La Regina è stato costretto a un passo indietro.

«Quando si ha 20 anni si esprimono e si pensano molte cose. Poi si cresce, si studia, si cambia idea. Rinuncio alla mia candidatura perché il Pd viene prima di tutto e perché questa campagna elettorale è troppo importante per essere inquinata in questo modo»: così il segretario regionale annuncia di abbandonare la propria candidatura.

Calenda contro Rai e Corriere: violano parità di trattamento

Il dibattito che precede il 25 settembre si sposta dai temi concreti alla campagna elettorale. Oggi il leader di Azione Carlo Calenda accusa gli avversari di forzare la discussione pubblica, mettendo in atto una “violazione della parità di trattamento che i media offrono in ogni Paese democratico“.

«Vi spiego cosa sta succedendo sui confronti – scrive Calenda in un tweet. – Letta e Meloni stanno dicendo a Rai (Bruno Vespa) e Corriere che sono pronti a confrontarsi solo tra di loro. Vogliono continuare questa stucchevole telenovela Sandra e Raimondo. Oggi scriveremo agli editori e ad Agcom».

«Chiediamo pertanto formalmente al Corriere e alla Rai di organizzare un confronto a quattro e di non sottostare a richieste inaccettabili da parte di Meloni e Letta che ledono la democrazia» chiosa.

Conte a Letta: “esci dalla nostalgia, l’agenda Draghi? 6 euro in più al mese”

Intanto il leader del Movimento torna a punzecchiare l’ex alleato dem: «caro Enrico, possiamo anche illuderci che con Draghi ‘sarà tre volte Natale e festa tutto il giorno’. Esci dalla nostalgia, la realtà dell’agenda Draghi sono 6 euro in più al mese per i lavoratori a più basso reddito. Due colazioni al bar». Conte risponde indirettamente all’affondo di Letta che proprio oggi ricorda che “un mese fa era l’ultimo giorno del governo Draghi” che “Conte, Berlusconi e Salvini facevano cadere“.

Salvini capolista per il Senato in Basilicata

Sono le ultime ore per la presentazione delle liste, con cui si chiude l’ultimo passaggio formale della campagna elettorale: il 21 e 22 agosto i partiti ammessi alle elezioni dovranno portare la documentazione alle cancellerie delle Corti di appello.

La Lega ha presentato la lista con i suoi candidati, ricandidando tutti i vertici del partito. Il leader Matteo Salvini è “orgogliosamente candidato” come detto da lui stesso, nella “sua Milano”, e si metterà in gioco anche al sud: correrà come capolista per il Senato in Basilicata.

M5S E PD, I PROGRAMMI DA FICO A LETTA

Il presidente della Camera Roberto Fico ha dichiarato che il rapporto tra M5s e Pd può funzionare solo con una convergenza sui programmi.

Intanto il segretario del Pd Enrico Letta è intervenuto su Il Messaggero parlando delle idee per fermare il caro bollette: “Il Partito Democratico ha proposto la bolletta luce sociale per famiglie e micro-imprese, basata solo su energia rinnovabile e prezzi calmierati, grazie a contratti di acquisto decennali. E per le famiglie a basso reddito la proposta è subito, un prezzo pari a zero fino al 50% del consumo medio dei singoli nuclei e poi un forte investimento sulle rinnovabili”.

Relativamente al Pnrr, Letta chiarisce: “va attuato così com’è. La rinegoziazione non è la strada da percorrere. Chi chiede di cambiare in corsa confessa implicitamente di non riuscire a mantenere gli impegni. Una lunga istruttoria europea, sulla quale peraltro tutti gli Stati membri dovrebbero esprimersi, bloccherebbe anche le risorse per le emergenze che stiamo già affrontando”.

di: Micaela FERRARO

FOTO: ANSA/MASSIMO PERCOSSI