Oggi adesione formale Svezia e Finlandia alla Nato. Macron a Zelensky: “adesione all’Ue in esame a giugno”

Finlandia e Svezia hanno ufficializzato questa mattina le loro domande di adesione alla Nato. Gli ambasciatori Klaus Korhonen e Axel Wernhoff, hanno formalmente presentato la richiesta all’Alleanza al segretario generale, Jens Stoltenberg, oggi nel quartier generale della Nato a Bruxelles. «Questo è un momento storico in un momento critico per la nostra sicurezza – ha dichiarato Stoltenberg. – Speriamo di concludere rapidamente il processo di adesione».

Rimane dura la risposta del presidente turco Erdogan, che minaccia di bloccare l’adesione e ha auspicato mercoledì che “gli alleati ascoltino le nostre preoccupazioni” e “ci sostengano“. «Non possiamo dire sì – ha ripetuto Erdogan – sostenere il terrorismo e chiedere il nostro sostegno è una mancanza di coerenza da parte di Helsinki e Stoccolma». I due Paesi nordici sono accusati da Ankara di ospitare membri del PKK, il Partito dei Lavoratori del Kurdistan, che la Turchia considera un’organizzazione terroristica. 

Il presidente francese Emmanuel Macron ha assicurato al suo omologo ucraino Zelensky che la domanda di adesione dell’Ucraina all’Ue sarà presa in esame a giugno.

La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha dichiarato che i Paesi Ue “non hanno una posizione indipendente sulla questione ucraina e le loro dichiarazioni non possono considerarsi ufficiali, perché dettate dagli Stati Uniti”.

La presidente del Parlamento Ue Roberta Metsola ha dichiarato: «Finlandia e Svezia per anni sono state minacciate dalla Russia, per questo accogliamo la loro domanda di adesione Nato». Metsola ha invitato inoltre ad affrontare la sicurezza europea e a confrontarsi sull’articolo 42 del Trattato che prevede la mutua difesa in caso uno Stato membro dell’Ue venga attaccato.

Mosca sta valutando il ritiro dall’Organizzazione mondiale della sanità e dall’Organizzazione mondiale del commercio: lo riferisce il vicepresidente dell’assemblea Pyotr Tolstoy. «La camera bassa del Parlamento russo (Duma) valuterà il possibile ritiro del Paese dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), così come dall’Organizzazione mondiale del commercio (Wto)», ha riportato il quotidiano russo Kommersant.

Oggi il premier italiano Mario Draghi riceve in visita la premier finlandese Sanna Marin, domani riferirà alle Camere.

Dall’Europa sono molteplici i commenti arrivati ai nuovi ingressi: «un allargamento della Nato a Finlandia e Svezia o un allargamento dell’Ue non sono destinati a promuovere la pace – ha detto Marine Le Pen. – L’origine della paranoia russa è l’allargamento della Nato e l’istituzione di strutture militari il più vicino possibile alla Russia. Non giustifico questa paranoia, ma bisogna tenerne conto». E per quanto riguarda la partecipazione della Francia ha aggiunto: «se consegniamo armi pesanti, diventiamo cobelligeranti e allora siamo in guerra».

L’Ungheria si è offerta come mediatore nei colloqui di pace tra Kiev e Mosca.

Nell’udienza generale di oggi, Papa Francesco è tornato a parlare della situazione in Ucraina: «la parabola del libro di Giobbe rappresenta in modo drammatico ed esemplare quello che nella vita accade realmente. Cioé che su una persona, su una famiglia o su un popolo si abbattono prove troppo pesanti, sproporzionate rispetto alla piccolezza e fragilità umana. E alcune persone sono travolte da una somma di mali che appare veramente eccessiva e ingiusta. In certe congiunture della storia, questi cumuli di pesi sembrano darsi come un appuntamento collettivo. È quello che è successo in questi anni con la pandemia di Covid-19 e che sta succedendo adesso con la guerra in Ucraina».

di: Micaela FERRARO

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