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Zelensky ai cittadini dei territori occupati: “aiutateci a indebolire gli occupanti”. Code fino a 10 chilometri al confine con la Georgia

Dopo il discorso alla nazione in cui il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato la mobilitazione parziale, la Russia si starebbe preparando ad aumentare i finanziamenti per le spese militari.

Lo rivela Bloomberg specificando che, alla luce del conflitto in Ucraina, Mosca supererà del 43% la pianificazione di bilancio iniziale della spesa militare per il 2023 e di oltre il 40% sul piano finanziario triennale quella per la sicurezza nazionale e le forze dell’ordine. Attualmente il settore della difesa giova di un finanziamento di quasi cinque trilioni di rubli (84 miliardi di dollari), pari al 3,3% del Pil russo.

Il presidente, inoltre, ha firmato un pacchetto di emendamenti al codice penale relativo al servizio militare riguardanti la pena per i disertori e coloro che si arrendono. Lo riporta la Tass. Per chi diserta o manca alla comparizione alla leva la pena sale da cinque a 10 anni di reclusione. 10 anni anche per coloro i quali si arrendono volontariamente al nemico e 15 a chi diserta durante la mobilitazione o la legge marziale.

Il capo del Cremlino ha anche firmato una legge che facilita l’accesso alla nazionalità russa per i cittadini stranieri che servono nell’esercito di Mosca.

Il Ministero della Difesa russo ha condiviso alcuni video in cui si vedono i riservisti – alcuni dei 300 mila stimati – giungere in un ufficio di reclutamento a Vladivostok dove hanno sbrigato le pratiche burocratiche e ricevuto uniformi e fucili.

Sulle minacce all’uso del nucleare parla l’Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera, Josep Borrell: «è certamente un momento pericoloso perché l’esercito russo è stato messo all’angolo e la reazione di Putin è molto grave. Quando le persone dicono che non è un bluff, bisogna prenderle sul serio», ha detto in un’intervista alla Bbc. “Per ballare il tango bisogna essere in due” ha commentato sulla possibilità che Mosca accetti un negoziato per mettere fine al conflitto in Ucraina.

Referendum d’annessione

Urne aperte fino al 27 settembre per i referendum d’annessione delle zone occupate da russi e filorussi. Intanto il presidente statunitense Joe Biden ha specificato le dichiarazioni rese ieri in una nota congiunta delle potenze del G7. «I referendum russi sono una farsa, un falso pretesto per tentare di annettere con la forza parti dell’Ucraina» – ha detto, annunciando nuove sanzioni economiche “rapide e severe alla Russia” se annetterà territori in Ucraina.

Una condanna che anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky continua a chiedere a gran voce. Nel suo quotidiano discorso alla nazione ha infatti dichiarato che “il mondo reagirà in modo assolutamente giusto agli pseudo-referendum: saranno inequivocabilmente condannati“.

Il portavoce della presidenza turca Ibrahim Kalin ha annunciato che la Turchia non riconoscerà i referendum così come non aveva riconosciuto i risultati del referendum in Crimea del 2014. «Non riteniamo corretti i tentativi di referendum unilaterale. Riconosciamo l’integrità territoriale del popolo e dello Stato ucraini. Stiamo con l’Ucraina», ha detto Kalin.

La grande fuga dalla Russia

Prosegue l’esodo dei cittadini russi dalla madrepatria dopo il decreto di mobilitazione parziale di Vladimir Putin e il richiamo dei riservisti. Stando a quanto riferisce la Bbc, le code al confine con la Georgia avrebbero raggiunto i 10 chilometri, al pari della frontiera finlandese.

Secondo lo Stato maggiore ucraino, Mosca starebbe inviando la notifica di convocazione agli uomini nelle zone occupate di Zaporizhzhia e nell’oblast di Kherson che hanno ricevuto passaporti della Federazione. «Nelle regioni di Zaporizhzhia e Kherson, le autorità di occupazione hanno iniziato a notificare convocazioni di leva agli uomini in età da coscrizione che hanno rinunciato alla cittadinanza ucraina e hanno ricevuto passaporti della Federazione Russa», afferma il Ministero della Difesa.

Zelensky si è inoltre rivolto ai cittadini che si trovano nei territori occupati per sabotare la mobilitazione e “qualsiasi operazione russa”. «Salvate le vostre vite e aiutateci a indebolire e distruggere gli occupanti. Nascondetevi dalla mobilitazione russa con ogni mezzo. Evitate le lettere di leva, cercate di raggiungere il territorio libero dell’Ucraina», ha detto in un video pubblicato su Telegram.

Nonostante il parere favorevole del presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, la Repubblica Ceca ha deciso che non concederà ai russi che fuggono dal loro Paese i visti umanitari. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, Jan Lipavsky, mentre il premier ceco, Petr Fiala, ha specificato che i potenziali disertori saranno trattati come tutti i richiedenti asilo.

Il ministro degli Esteri ungherese, Peter Szijjarto, invece, ha annunciato che il Paese continuerà a concedere i suoi visti Schengen ai cittadini russi, malgrado la sospensione decisa dall’Unione europea dopo l’inizio della guerra in Ucraina. Il ministro ha parlato all’agenzia russa Tass a margine dell’Assemblea generale dell’Onu a New York.

di: Alessia MALCAUS

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