Si indaga sull’incidente di Massimo Bochicchio con la moto

È giallo sull’incidente mortale nel quale ha perso la vita il broker Massimo Bochicchio, che si è schiantato con la moto durante le ore di permesso quotidiano. Bochicchio, infatti, era sotto processo per truffa e si trovava agli arresti domiciliari.

La moto ha preso fuoco dopo l’impatto e Bochicchio è morto carbonizzato ma sono in corso accertamenti per capire se il veicolo si è incendiato e sia esploso prima o dopo essere andato a sbattere contro il muro. È stata disposta l’autopsia. I pm di Roma attendono una prima informativa per aprire formalmente un fascicolo e al momento gli inquirenti propendono per un decesso legato a un malore: chiarimenti in tal senso arriveranno proprio dall’esame autoptico. 

Bochicchio era accusato di attività finanziaria abusiva e riciclaggio internazionale per aver raccolto senza alcuna autorizzazione circa 500 milioni di euro, dal 2011, ai danni di personaggi influenti nel mondo del calcio come Antonio Conte e Marcello Lippi. Doveva comparire nei prossimi giorni all’udienza davanti ai giudici romani di Piazzale Clodio.

Bochicchio era stato latitante tra Hong Kong e Singapore prima di essere espulso da Giacarta, in Indonesia, e fatto rientrare in Italia il 17 luglio 2021 grazie all’Interpol.

In un’intercettazione aveva affermato di aver movimentato addirittura “1 miliardo e 800 milioni” di euro. Soldi che avrebbe dirottato in investimenti tra “Singapore, Hong Kong ed Emirati Arabi Uniti, promettendo alti rendimenti” e cercando di “occultare o ostacolare l’identificazione degli effettivi beneficiari delle somme”, investite con strumenti ad “alto rischio”.

Con la sua morte molti quesiti sull’indagine rimangono senza risposta.

di: Micaela FERRARO

FOTO: ANSA