Hanno resistito in condizioni disumane, ora sono ospitati in Indonesia

L’Onu aveva lanciato l’allarme circa le sorti di 185 profughi musulmani Rohingya, fuggiti dai campi del Bangladesh a bordo di una nave scomparsa nel mare delle Andamane. Per ore, man mano che le ricerche proseguivano, il timore era di trovarsi di fronte all’ennesima tragedia della migrazione. Invece sono stati fortunatamente tratti in salvo al largo di Aceh, Indonesia, dove sono stati immediatamente soccorsi per la grave disidratazione e malnutrizione.

Secondo quanto riferito dal portavoce dell’agenzia delle Nazioni Unite Unhcr in Asia, Babar Baloch, avrebbero affrontato innumerevoli giorni in alto mare senza cibo né acqua, cercando di dissetarsi con quella salina dell’oceano e pregando per un po’ di pioggia in modo da poter estinguere la sete.

Sono almeno un milione i profughi della minoranza di religione musulmana Rohingya, perseguitati prima dal governo di Aung San Su Kyi e poi dalla giunta militare che ha destituito la premio Nobel per la pace con un golpe e instaurato una dittatura militare in Myanmar.

di: Micaela FERRARO

aggiornamento di: Caterina MAGGI

FOTO: EPA/RAHMAT