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Sono passati più di 30 anni da quando la procura di Forlì ha aperto un fascicolo su Chiara Bolognesi

Sono passati più di 30 anni da quando la procura di Forlì ha aperto un fascicolo per omicidio contro ignoti che potrebbe preludere alla riesumazione del cadavere di Chiara Bolognesi.

Sono stati fatti alcuni accertamenti con tecniche che all’epoca non erano disponibili. A darne la notizia è l’edizione locale del Resto del Carlino.

La vicenda potrebbe essere legata ad un altro caso di quel periodo, quello della giovane cesenate, Cristina Golinucci, scomparsa l’1 settembre 1992. Anche all’epoca ci fu chi sospettò che i due casi fossero collegati, ma le indagini non andarono avanti. Avevano frequentato la stessa scuola e gli stessi ambiti religiosi ma non si conoscevano.

Si pensa ad un legame anche a causa di una delle centinaia di telefonate anonime che arrivarono in quei giorni. La ricevette il parroco di Ronta, secondo il quale uno sconosciuto gli telefonò spiegandogli che di lì a poco avrebbero rinvenuto il corpo di Chiara nel fiume Savio e quello di Cristina nel Tevere.

Dall’analisi dei resti del corpo di Chiara Bolognesi, la procura di Forlì ipotizza di acquisire dettagli che possano far luce sull’intera storia.

di: Alice GEMMA

FOTO: SHUTTERSTOCK