Le autorità palestinesi indagheranno in autonomia sull’uccisione della reporter
L’esercito di Tel Aviv ha dichiarato che dall’indagine iniziale condotta sulla morte della giornalista di Al Jazeera Shireen Abu Akleh, non è stato possibile “determinare se la donna sia stata uccisa da colpi di arma da fuoco israeliani o palestinesi”.
Una dichiarazione che avviene il giorno dopo l’annuncio che l’Autorità nazionale palestinese avrebbe condotto un’indagine “in maniera indipendente” sulla sua morte: l’Anp è in possesso del proiettile e ha dichiarato che Israele ha ucciso deliberatamente la donna, e ha rifiutato di condurre un’indagine congiunta e di dare il proiettile a Tel Aviv. I giornalisti palestinesi che erano con Abu Akleh nel momento dello sparo hanno detto che non c’erano uomini armati palestinesi o scontri nelle immediate vicinanze.
L’esercito ha riferito che uomini armati palestinesi a Jenin hanno sparato ripetutamente e incautamente contro un veicolo militare israeliano a circa 200 metri da dove la giornalista è stata colpita, e che i soldati israeliani hanno risposto al fuoco. I militari affermano che senza un’analisi balistica sul proiettile che l’ha uccisa, non è possibile determinare chi le ha sparato.
La salma Shireen Abu Akleh, la reporter di Al-Jazeera uccisa in Cisgiordania, è stata accolta ieri a Ramallah dal presidente palestinese Abu Mazen (Mahmud Abbas) per i funerali che si sono svolti partendo dal palazzo presidenziale della Muqata.
di: Alessia MALCAUS e Micaela FERRARO
FOTO: ANSA/EPA/YOAN VALAT