Secondo il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale sono stati violati i diritti umani
Il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale ha trovato un detenuto nel carcere di Regina Coeli in condizioni degradanti nella cella destinata a chi è a rischio suicidio. Il pavimento e il materasso erano sporchi, c’erano colonne di formiche, lo scarico del water era rotto e l’unica finestra presente era stata sigillata, senza alcun passaggio d’aria.
Secondo il Garante si tratta di una violazione dei diritti umani, per questo ha informato la Procura di Roma.
In una lettera pubblicata sul sito del Garante il vice capo del Dap Carmelo Cantone ha annunciato che la stanza della Sezione Ottava di Regina Coeli è stata “immediatamente liberata e sottoposta a interventi di sistemazione e bonifica”.
«All’origine di quanto spiacevolmente constato nella visita del 18 luglio scorso, è sicuramente da considerare la difficoltà che ha la direzione dell’istituto di dedicare stanze appropriate a ogni caso emergenziale» ha scritto Cantone, spiegando che i casi da affrontare sono spesso superiori alla disponibilità di stanze idonee e, se questo “non può giustificare le condizioni consente quantomeno di comprendere le difficoltà che l’istituto deve affrontare”.
di: Francesca LASI
FOTO: ANSA/UILPA PENITENIARIA