Putin contro la Nato e gli Alleati: “sempre colpa della Russia, l’Occidente cerca di coprire i suoi errori”

Oggi, mercoledì 17 maggio, un portavoce della Commissione Ue è intervenuto per commentare la decisione presa da Eni circa il pagamento in rubli a Mosca e ha dichiarato che «l’apertura di un conto in rubli va oltre le indicazioni che abbiamo dato agli Stati membri». «In caso contrario, – ha aggiunto il portavoce – la Commissione può aprire la procedura d’infrazione».

Proprio ieri infatti L‘Eni ha avviato la procedura per l’apertura di due conti presso Gazprom Bank, in euro e rubli, “senza accettazione di modifiche unilaterali dei contratti in essere“. Il gruppo italiano ha spiegato che la decisione è stata condivisa con le istituzioni ed è stata presa «nel rispetto del quadro sanzionatorio internazionale e nel contesto di un confronto in corso con Gazprom Export».

I pagamenti funzioneranno così: il versamento da parte di Eni continuerà in Euro, come previsto dal contratto, ma le attività operative di conversione della valuta da euro a rubli saranno svolte da un apposito clearing agent operativo presso la Borsa di Mosca entro 48 ore dall’accredito e senza coinvolgimento della Banca Centrale Russa.

Al momento, ha sottolineato Eni, nessun provvedimento normativo europeo prevede “divieti che incidano in maniera diretta sulla possibilità di eseguire le suddette operazioni”.

E ha concluso: «in assenza di future risposte complete, esaustive e contrattualmente fondate da parte di Gazprom Export Eni avvierà un arbitrato internazionale sulla base della legge svedese (come previsto dai contratti in essere) per dirimere i dubbi rispetto alle modifiche contrattuali richieste dalla nuova procedura di pagamento e alla corretta allocazione di costi e rischi. Inoltre si ribadisce fermamente che rispetterà qualsiasi eventuale futuro provvedimento normativo che dovesse intervenire a sanzionare il trading del gas o le attuali controparti».

Il leader russo Vladimir Putin ha tenuto nella giornata di martedì 17 maggio una conferenza alla presenza delle imprese petrolifere russe a Mosca, per parlare delle sanzioni e della situazione al fronte.

Putin ha sottolineato che l’Occidente si sta avviando verso un “suicidio energetico” e che le sanzioni sono state adottate dall’Unione europea “sotto la pressione degli Usa”. «Oggi vediamo che per ragioni assolutamente politiche i paesi europei stanno imponendo sempre più nuove sanzioni sui mercati del petrolio e del gas. Tutto questo porta all’inflazione, e invece di ammettere la loro errori, cercano i colpevoli dalla parte», ha dichiarato.

«Cercano di dare la colpa a noi per questa inflazione energetica, tutto è colpa della Russia. Ma l’Occidente sta cercando di coprire i suoi errori sistematici», ha dichiarato Putin.

Il portavoce del Cremlino Peskov ha dichiarato che i combattenti dell’acciaieria Azovstal saranno “trattati secondo le leggi internazionali”.

di: Micaela FERRARO

FOTO: ANSA/EPA/MIKHAEL KLIMENTYEV/SPUTNIK/KREML