Il comandante e delle guardie svizzere venne ucciso insieme alla moglie nel 1998. Il presunto colpevole, Cedric Tornay, si tolse la vita lo stesso giorno
Potrebbero esserci dei legami tra il caso di Emanuela Orlandi e l’omicidio di Alois Estermann. Lo afferma Pietro Orlandi, fratello della cittadina vaticana 15enne scomparsa nel 1983, durante la presentazione di Sangue in Vaticano (Rizzoli), volume scritto dall’avvocata Laura Sgrò per riaprire il caso Estermann, comandante delle Guardie Svizzere ucciso insieme alla moglie Gladys Meza Romero il 4 maggio 1998.
Per i due omicidi venne ritenuto responsabile il vice caporale Cedric Tornay, poi morto suicida.
«Potrebbero esserci dei legami fra questa vicenda e quella di Emanuela. Estermann conosceva bene mia sorella e anche per questo mi sembrava giusto essere qui, per portare solidarietà alla mamma di Cedric – ha dichiarato all‘AdnKronos Orlandi – Non ci sono legami effettivi dimostrati fra le due vicende ma molti dei personaggi che ruotano attorno sono gli stessi».
«La cosa più assurda è che ancora prima che iniziassero i rilievi sul posto, dopo appena un’ora, dalla sala stampa del Vaticano dissero che il colpevole era Cedric» ha affermato Sgrò, che assiste la famiglia di Tornay.
di: Francesca LASI
FOTO: ANSA/GIUSEPPE LAMI