È successo ad Arezzo
Cristina Rosi, la 39enne che alla 30esima settimana di gravidanza ebbe un arresto cardiaco che la condusse al coma, è tornata a casa e ha potuto abbracciare la figlia, Caterina, nata con un parto cesareo urgente mentre lei era priva di sensi.
Una storia complicata: Cristina è rimasta in coma per 11 mesi ed è stata trasferita in un centro d’eccellenza a Innsbruck, dove si è svegliata. La bambina, Caterina, ha sofferto molto la nascita e adesso sia lei sia la madre soffrono di gravi insufficienze.
Al loro fianco il padre e marito Gabriele Succi.
Per il caso di Cristina e Caterina sono indagati quattro medici, un ginecologo dell’ospedale di Arezzo e tre medici di quello fiorentino di Careggi, con l’accusa di lesioni personali gravissime.
Secondo le risultanze dei periti guidati da Marco De Paola la donna avrebbe dovuto partorire prima a causa delle gravi patologie cardiache di cui soffriva. In base alla perizia ricevuta secondo il Pm il parto sarebbe potuto essere organizzato in sicurezza.
di: Micaela FERRARO
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