Annunciando la sua candidatura, l’ex magistrato è tornato ad accusare Anm e Csm che, sul tema dell’incompatibilità, starebbero “facendo orecchie da mercante”

Nello stesso giorno in cui si svolge una nuova udienza del processo che lo vede imputato con l’accusa di corruzione (leggi qui), l’ex magistrato Luca Palamara ha annunciato la propria candidatura alle elezioni politiche del 2023.

Palamara avrebbe preso la decisione “per rispondere alle numerose istanze di tanti cittadini che quotidianamente nell’occasione delle presentazioni dei miei libri verità mi chiedono di impegnarmi per una giustizia giusta“, come ha spiegato lo stesso ex magistrato in una nota.

Presentando la propria candidatura, Palamara ha subito centrato la questione sollevata dal referendum sulla Giustizia, in programma per il prossimo 12 giugno in concomitanza con le elezioni amministrative.

«Mi auguro che in occasione dell’attuale dibattito sulla riforma della giustizia oltre al tema delle porte girevoli si affronti anche il tema dei fuori ruolo e del loro rapporto con la politica nonché delle incompatibilità tra magistrati e giornalisti», precisa Palamara. Una questione sulla quale sembra che “l’Anm e il Csm stiano facendo orecchie da mercante“.

«Se così non fosse – spiega ancora la nota di Palamara – si sarebbe già risolta una situazione imbarazzante e incresciosa, come ad esempio il fatto che non è prevista alcuna forma di incompatibilità tra magistrato e giornalista che pur essendo coniugati lavorano nello stesso palazzo di giustizia».

di: Marianna MANCINI

FOTO: ANSA/GIUSEPPE LAMI