EPA/Paolo Aguilar

L’Ufficio dell’Alta Commissaria delle Nazioni Unite per i diritti umani ha denunciato le restrizioni alla libertà di stampa

Secondo quanto emerge dall’Ufficio dell’Alta Commissaria delle Nazioni Unite per i diritti umani la situazione in Cambogia per i giornalisti è sempre più problematica.

I professionisti dell’informazione vivono pressioni, vessazioni, interferenze e controlli nel loro lavoro, l’Onu denuncia quindi la minaccia alla libertà di stampa. Sono i risultati dell’indagine compiuta su 75 giornalisti cambogiani, l’80% ha affermato di essere stato vittima di sorveglianza e di restrizioni sproporzionate o non necessarie, in particolare per quanto riguarda l’accesso alle informazioni.

In Cambogia la legislazione permette alle autorità di censurare i mass media e di porre sotto sorveglianza i giornalisti, poteri che sono andati aumentando con l’inasprirsi della pandemia. A oggi sono 23 i procedimenti in atto ai danni dei giornalisti.

«Media liberi, indipendenti e pluralistici svolgono un ruolo centrale in ogni società democratica. Quando sosteniamo la libertà dei media, sosteniamo la giustizia, il buon governo e i diritti umani. Esorto le autorità a seguire le nostre raccomandazioni per garantire che i media possano svolgere il loro lavoro vitale in modo equo e trasparente, a beneficio di tutti i cambogiani» ha spiegato l’Alta Commissaria, Michelle Bachelet.

di: Flavia DELL’ERTOLE

FOTO: EPA/PAOLO AGUILAR