ANSA / ANGELO CARCONI

Il gabinetto di oggi ha affrontato anche il caro bollette e le nomine di sottosegretari e viceministri

Bollette, giustizia, sottosegretari e Covid. Questi i nodi principali affrontati nel primo vero Consiglio dei ministri di questo Governo, conclusosi nel primo pomeriggio.

Giustizia

Il Cdm ha approvato un decreto legge sull’ergastolo ostativo, che l’Esecutivo ritiene “strumento essenziale“, “prioritario” e “urgente” per scongiurare lo scarceramento “agevolato” di condannati per reati connessi alla criminalità organizzata. In particolare la bozza prevede la possibilità di accedere ai benefici dell’istituto “anche in assenza di collaborazione con la giustizia” ma solo se è avvenuta una “riparazione pecuniaria” del danno alle vittime e se viene dimostrata “con elementi specifici” la cessazione dei rapporti del detenuto con la criminalità organizzata.

Il Governo ha approvato anche lo slittamento dell’entrata in vigore di alcune disposizioni della Riforma Cartabia, “raccogliendo le criticità già emerse nel dibattito parlamentare e che sono state confermate in questi giorni dagli operatori del diritto con una lettera al ministro della Giustizia“. Tali disposizioni sono state rinviate al 30 dicembre 2022 per consentire agli uffici giudiziari di organizzarsi e rispettare le scadenze del Pnrr. Si tratta in particolare del decreto legislativo di riforma del processo penale.

Sul tema aveva espresso opinione contraria l’Unione delle Camere penali che ha sottolineato “evidenti e gravi profili di incostituzionalità e, quanto ai supposti motivi di urgenza, di evidente illegittimità” del dl Giustizia. «Sull’articolo 4bis dell’ordinamento penitenziario, il dl propone un inammissibile peggioramento rispetto a quello già oggetto della valutazione di incostituzionalità della Consulta del quadro normativo in tema di ostatività ed accesso alle misure alternative alla detenzione», si legge nel documento della giunta.

Caro energia

Ieri Meloni ha anche ribadito l’urgenza di provvedimenti contro il caro bollette, i cui costi sono “diventati insostenibili per milioni di famiglie e per molte imprese, giunte ormai a drammatiche decisioni come chiudere o licenziare i propri lavoratori“. Per farlo si studia un piano per “mettere un argine al caro energia e alla speculazione, accelerare in ogni modo la diversificazione delle fonti di approvvigionamento e la produzione nazionale“.

Sottosegretari e viceministri

Il Cdm ha anche messo un punto definitivo alla partita sulle ultime cariche dell’Esecutivo, in particolare sulle nomine dei sottosegretari. Mela della discordia Giuseppe Mangialavori, candidato azzurro cui FdI ha opposto le sue resistenze a causa di alcune inchieste sulla ‘ndrangheta che lo vedrebbero coinvolto, seppur non sia indagato. Il suo nome è stato sostituito con quello di Maria Tripodi, anch’essa calabrese di Forza Italia, agli esteri insieme a Giorgio Silli.

Agli Interni Emanuele Prisco, Wanda Ferro e Nicola Molteni, alla Giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove e Andrea Ostellari, alla Difesa Isabella Rauti e Matteo Perego, all’Economia Lucia Albano, Federico Freni e Sandra Savino, al Mise Fausta Bergamotto e Massimo Bitonci, all’Ambiente Claudio Durigon, all’Istruzione Paola Frassinetti, all’Università e Ricerca Augusta Montaruli, alla Cultura Gianmarco Mazzi, Lucia Borgonzoni e Vittorio Sgarbi, alla Salute Marcello Gemmato, ai Rapporti con il Parlamento Giuseppina Castiello e Matilde Siracusano. Sottosegretari alla Presidenza del Consiglio Alessio Butti (Innovazione), Giovanbattista Fazzolari (Attuazione del programma), Alberto Barachini (Editoria), Alessandro Morelli (Cipe).

Quanto agli 8 sottosegretari con delega da viceministri, Meloni ha nominato Edmondo Cirielli (Fdi) agli Esteri, Francesco Paolo Sisto (Fi) alla Giustizia, Maurizio Leo (Fdi) al Mef e Valentino Valentini (Fi) al Mise, Vannia Gava (Lega) all’Ambiente, Galeazzo Bignami (Fdi) ed Edoardo Rixi (Lega) a Infrastrutture e trasporti, Maria Teresa Bellucci (FdI) a Lavoro e Politiche sociali.

Covid

Definitiva anche la decisione di anticipare al primo novembre la scadenza dell’obbligo vaccinale per le professioni sanitarie congiuntamente allo stop alle sanzioni per chi non ha rispettato l’obbligo, segnando così un vero e proprio “primo atto di discontinuità, rispetto ai precedenti esecutivi, nella gestione della pandemia da Covid-19“. Indiscrezioni confermano che la bozza include lo stop all’obbligo a partire dal 1° novembre.

Un’ordinanza del ministro della Salute Orazio Schillaci ha anche prorogato l’utilizzo di mascherine negli ospedali e nelle Rsa, in scadenza oggi.

Rave party

Il Consiglio ha affrontato anche il tema dei rave, sull’onda di quanto accaduto nei giorni scorsi a Modena. Il ministro degli Interni Piantedosi ha proposto una stretta sui rave con un pacchetto di norme penali che prevedono la reclusione da tre a a 6 anni e multe da 1.000 a 10mila euro, oltre alla confisca degli oggetti utilizzati durante l’occupazione.

di: Marianna MANCINI

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