La reazioni dall’estero nel giorno delle dimissioni del premier Mario Draghi

La debacle politica e le dimissioni del premier Mario Draghi scatenano reazioni non solo in Italia ma anche all’estero. Dopo la Russia, dove Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo, dichiara che “l’Italia ha fallito”, tocca ai maggiori quotidiani del mondo.

Dal Cremlino fanno sapere che la crisi in Italia è un affare interno con cui Mosca non interferisce, sottolineando che i rapporti con Draghi vivono una “fase sfortunata”. Ancora oggi la portavoce Zakharova ha dichiarato: «abbiamo sempre considerato l’Italia un Paese sovrano e indipendente. Se essa non viene considerata tale altrove, questo non ha nulla a che fare con la Russi. L’operato del Governo Draghi dovrebbe essere valutato dagli italiani».

Ha poi aggiunto che “la Russia non sosterrà alcun partito nelle elezioni in Italia, come invece fanno Usa e Paesi Ue dichiarandosi a favore di una o l’altra forza politica in occasione di consultazioni in altri Stati“. «Questo non riguarda solo Washington nei confronti dei Paesi della Nato. Ricordatevi come i Paesi dell’Ue avevano dichiarato che per loro era vantaggiosa la candidatura di Hillary Clinton a presidente negli Usa. Per noi in Italia è vantaggioso sviluppare la cooperazione. Ma chi, come e quando arriva al potere in Italia, è affare degli italiani» – ha sottolineato.

La presidente del Gruppo dei Socialisti e Democratici al Parlamento europeo di Bruxelles, Iratxe Garcia Perez, attacca i “populisti, assieme al partito popolare, che sono i responsabili della crisi“, mentre non arrivano dichiarazioni ufficiali dalla Commissione. Il portavoce, Eric Mamer, ha però affermato: «la Commissione europea non commenta mai gli sviluppi politici nei Paesi membri, ma la presidente Ursula von der Leyenha più volte sottolineato la cooperazione stretta e costruttiva con il premier Mario Draghi. Von der Leyen attende con ansia di continuare la cooperazione con le autorità italiane su tutte le politiche e priorità Ue».

La segretaria di Stato francese agli Affari europei, Laurence Boone, intervistata da radio France Inter, ha dichiarato: «quando si ha un’Europa solida, nessuno tenta di attaccarla. L’Italia adesso entrerà in un periodo che forse sarà un po’ meno stabile che quello che abbiamo avuto in precedenza. Voglio rendere omaggio a Mario Draghi che è uno statista eccezionale, un partner della Francia. Abbiamo visto quanto abbiamo  lavorato bene insieme. È un pilastro dell’Europa».

Guardando alla stampa, già ieri la Bbc aveva messo in guarda dal rischio delle elezioni anticipate, tra cui il ritardo delle “le tanto necessarie riforme“. Le Monde rincara: «qualunque sia l’esito di questa telenovela politica italiana, l’agenzia di rating Fitch ritiene che sia sintomo di una grande incertezza politica, anche se si evitassero le elezioni anticipate, rendendo ancora più difficili le riforme strutturali e fiscali».

Ancora dalla Francia, Le Figaro titola “La destra e il M5S fanno cadere Mario Draghi” e scrive: «tre partiti appartenenti alla coalizione di Draghi hanno rifiutato di votare la fiducia al premier, ieri al Senato italiano, conducendo di fatto alla  fine del suo Governo di unità nazionale».

Sul Washington Post si legge: «quanto è accaduto a Roma ha posto fine a un periodo di relativa unità politica e destabilizza la terza economia più grande dell’Unione Europea, di cui Draghi era ampiamente considerato un garante, così come della reputazione internazionale del governo. Ma i partiti politici, uno dopo l’altro, oggi hanno deciso che l’Italia sarebbe stata meglio con qualcos’altro».

Il più duro è forse il New York Times che scrive: «è andato in pezzi il Governo di unità nazionale del primo ministro Mario Draghi che aveva ridato all’Italia credibilità e influenza. L’Italia entra ora in una nuova stagione di caos politico in un momento critico, mentre l’Unione europea sta lottando per restare in un fronte unito contro la Russia e per rilanciare le sue economie. L’abbandono di Draghi rappresenta un duro colpo sia per l’Italia, sia per l’Europa. L’ex presidente della Banca centrale europea, che ha contribuito a salvare l’euro, ha usato la sua statura di statista per portare all’Italia un breve periodo d’oro da premier. Ha portato l’Italia fuori da uno dei peggiori giorni della pandemia, garantito e pianificato la spesa di miliardi di euro nei Recovery funds europea ed è stato parte fondamentale della posizione eccezionalmente unitaria dell’Europa contro l’aggressione russa all’Ucraina». E conclude: «come al solito quel periodo di progresso, unità e aumentata influenza internazionale per l’Italia ha rapidamente lasciato spazio alla politica».

di: Alessia MALCAUS

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