Onu a Kiev e Mosca: “stop a combattimenti a Zaporizhzhia”
Dopo l’annuncio poche ore da parte dell’Onu, si sono appena verificati nuovi attacchi da parte delle forze ucraine verso la centrale nucleare di Zaporizhzhia
Intanto, in merito alla situazione creatasi intorno all’impianto di Zaporizhzhia, l’Onu ha lanciato un appello a Kiev e Mosca, invitando ambo le parti a “cessare immediatamente tutte le attività militari nelle immediate vicinanze dell’impianto” e di “ritirare tutto il personale e le attrezzature militari e ad astenersi da qualsiasi ulteriore dispiegamento di forze o attrezzature sul sito. Occorre un accordo urgente a livello tecnico su un perimetro sicuro di smilitarizzazione per garantire la sicurezza dell’area”.
Zelensky è stato chiaro su Telegram: «Per la nostra difesa abbiamo bisogno di armi e munizioni, finanze in volume sufficiente e senza alcun blocco burocratico, isolamento completo dello stato terrorista, principalmente economico e tecnologico, e sanzioni più severe», ha scritto il presidente ucraino.
La Russia si aspetta che l’Ue non proceda con l’idea di vietare i visti d’ingresso ai cittadini russi, “altrimenti assisteremo all’autoisolamento dell’Ue dal resto del mondo“, ha aggiunto il rappresentante permanente della Federazione russa presso l’Unione europea, Vladimir Chizhov.
Anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha commentato l’eventualità, affermando che questa “è la guerra di Putin e quindi mi trovo a disagio con l’opzione” di negare i visti turistici a tutti i cittadini russi, sottolineando che se le sanzioni colpissero tutti, perderebbero effetto, soprattutto se nei confronti di “chi non ha colpe”.
Secondo quanto affermato da Leonid Slutsky, presidente della Commissione per gli affari internazionali della Duma di Stato russa, la guerra in Ucraina “continuerà” e ormai “l’operazione militare speciale ha già superato il suo punto di non ritorno. Continuerà senza alcun dubbio“.
Conflitto che, secondo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, potrebbe arrivare ad una sicurezza del Paese soltanto se gli occupanti russi subiranno terre, così che gli ucraini possano il prima possibile liberare la propria terra. «Le forze armate ucraine, la nostra intelligence e le nostre forze dell’ordine non lasceranno senza risposta il bombardamento russo della regione di Dnipropetrovsk. 13 persone sono morte a causa dell’attacco degli occupanti a Marhanets», ha aggiunto Zelensky.
Nel frattempo, le incursioni si inaspriscono: in Crimea, due giorni fa, diversi aerei da guerra russi hanno subito danni o sono stati distrutti durante l’attacco alla base aerea di Saky.
I media internazionali hanno pubblicato le foto, ante e post attacco, delle immagini satellitari riprese dall’operatore privato Planet Labs, evidenziano la prima conferma indipendente dei danni della base.
Kiev nega fermamente qualsiasi responsabilità, mentre Mosca ne ha minimizzato l’attacco, ammettendo solo che “diverse munizioni sono esplose” in un’area di stoccaggio presso la struttura.
La capitale dell’Ucraina ha chiesto alla Svizzera di rappresentarla diplomaticamente in Russia, ma Mosca non ha dato il suo consenso ed è irritata con Berna dopo che la Svizzera ha aderito alle sanzioni europee.
Sulla centrale nucleare di Zaporizhzhia la situazione si sta complicando: questa sera si terrà una riunione d’emergenza del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per discuterne la situazione, mentre Kiev e Mosca si continuano ad accusare reciprocamente in merito al bombardamento.
Secondo la Cnn, a conclusione di un’inchiesta basata sull’analisi di video e foto, oltre all’acquisto di immagini satellitari, la “versione russa sull’attacco del 29 luglio alla prigione di Olenivka in cui sono morti oltre 50 prigionieri di guerra ucraini, per la maggior parte del battaglione Azov, è molto probabilmente un’invenzione“. Per gli specialisti non è possibile arrivare a conclusioni definitive, questo perché non c’è modo di accedere alla struttura.
La Lettonia non ha avuto mezzi termini nei confronti della Russia, definita come “uno Stato che sostiene il terrorismo“, invitando i paesi dell’Ue “a interrompere il rilascio dei visti ai cittadini della Federazione Russa e della Bielorussia”.
Intanto Russia e Usa ragionano su un eventuale possibile scambio di detenuti: lo afferma il vice direttore del dipartimento Informazione e stampa del ministero degli Esteri russo, Ivan Nechaev, aggiungendo che “nel corso del processo negoziale, devono essere presi in considerazione gli interessi di entrambe le parti“. Lo scambio coinvolgerebbe la cestista americana Brittney Griner, alla quale in Russia è stata inflitta in primo grado una condanna a 9 anni.
di: Federico ANTONOPULO
FOTO: ANSA/EPA/SERGEI ILNITSKY