Il premier del governo di destra a guida Likud tenta la mediazione, condannando le parole di un alleato
«Si vuole abbattere il governo e creare una crisi costituzionale nell’intento di andare a seste elezioni». Questa la tesi del premier Benyamin Netanyahu (leader del partito di centro destra Likud) sulle manifestazioni di ieri in tutta Israele contro la riforma giudiziaria e la politica del suo esecutivo. «I capi della protesta – ha aggiunto – non si rassegnano al fatto che gli elettori hanno scelto noi e non loro».
Al tempo stesso Netanyahu tenta di contenere i toni, soprattutto all’interno della sua coalizione. Ha espresso infatti ferma condanna per le parole del ministro delle finanze di Bezalel Smotrich che esortava alla distruzione del villaggio palestinese di Huwara; il premier israeliano le ha definite “inappropriate”. Smotrich è parte del partito Tkuma, di stampo sionista oltranzista e coloniale, alleato chiave del governo di estrema destra a guida Likud-Otzma Yehudit.
Intanto sono in corso nuove manifestazioni a Tel Aviv e in altre città. Migliaia di persone sono scese per strada a Tel Aviv per manifestare. Una folla si è riunita davanti anche agli uffici diplomatici degli Stati Uniti per invocare l’intervento statunitense nel fermare il piano di riforma del primo ministro.
di: Caterina MAGGI
FOTO: EPA/ABIR SULTAN